Le nuove linee guida garantiscono che la valutazione dei rischi da alimenti e mangimi Gm poggi su solide basi scientifiche, nell'interesse dei consumatori europei. Compito dell'Efsa è quello di valutare se precedenti valutazioni dei rischi associati a questi prodotti geneticamente modificati siano tuttora valide. L'Efsa deve infatti verificare se siano emersi cambiamenti, nuovi pericoli, mutati scenari di esposizione o nuove incertezze scientifiche. E’ su questa base che l’Efsa fornisce un parere alla Commissione europea e agli Stati membri, che decidono se concedere o meno il rinnovo dell’autorizzazione.
Il presidente del gruppo di lavoro fornisce ulteriori dettagli
Il professor Hanspeter Naegeli è membro del gruppo di esperti scientifici dell’Efsa sugli organismi geneticamente modificati ed è lui che ha presieduto il gruppo di lavoro che ha predisposto la bozza delle attuali linee guida. Il professor Naegeli fa luce sulle implicazioni della guida, sul perché era necessaria e sui compiti che spettano ai richiedenti.
Perché c’è bisogno di nuove linee guida per le richieste di rinnovo di alimenti o mangimi Gm già autorizzati?
"L’Efsa deve valutare se le conclusioni dell’originaria valutazione dei rischi circa il rispettivo alimento o mangime Gm siano ancora valide. E’ emerso nulla di nuovo che modifichi le conclusioni originali? E’ questa la domanda cui rispondere. Di conseguenza, le informazioni che le imprese devono fornire per il rinnovo sono diverse da quelle che hanno dovuto fornire per la richiesta di autorizzazione iniziale. La nuova guida specifica per l’appunto che tipo di informazioni le imprese devono presentare a corredo della richiesta di rinnovo".
Cos’è che devono fornire i richiedenti a corredo della loro richiesta di rinnovo?
"Nel corso degli anni la ricerca scientifica è andata avanti, si sono rese disponibili maggiori informazioni sulle alterazioni genetiche nello specifico alimento o mangime geneticamente modificato. Le aziende devono ricercare e fornire tutte le nuove informazioni del caso che siano apparse durante gli anni di commercializzazione. Le informazioni richieste comprendono anche le nuove pubblicazioni scientifiche e tutte le informazioni inedite a disposizione. Devono anche fornire tutte le relazioni di monitoraggio successivo alla commercializzazione, compreso il monitoraggio ambientale, se disponibile. In base all’attuale legislazione europea, le aziende non sono tenute a produrre dati nuovi a corredo delle richieste di rinnovo di un'autorizzazione".
Quali piante geneticamente modificate destinate all’alimentazione umana e animale vengono trattate in questa nuova guida?
"Sono gli alimenti e i mangimi Gm elencati nel regolamento (Ce) n. 1829/2003 che rientrano nel campo di applicazione di queste nuove linee guida, comprese tutte quelle piante già valutate dall'EFfsa come il mais, la colza, la soia e il cotone. E’ importante rilevare che tali autorizzazioni riguardano l'importazione o la trasformazione di alimenti o mangimi Gm, non la coltivazione della pianta Gm".
L'Efsa si è consultata con il pubblico e gli Stati membri dell'Ue sulla sua bozza di linee guida. Qual è stato l’apporto di tali consultazioni al processo?
"La consultazione con il pubblico e con gli Stati membri garantisce un dibattito scientifico aperto riguardo ai lavori effettuati dall'Efsa, in questo caso sullo sviluppo delle linee guida. Abbiamo visto opinioni opposte venire espresse nel corso delle consultazioni: da un lato siamo stati criticati per esigere troppo, dall'altro siamo stati chiamati a chiedere più informazioni. Chiaramente dobbiamo rimanere entro i limiti di legge. In ogni caso queste consultazioni ci hanno aiutato a essere più chiari nella formulazione della nostra guida. Siamo riusciti a spiegare meglio parecchie questioni".
Perché la guida è importante?
"Sulla guida si modellerà gran parte del lavoro dell'Efsa nell’ambito degli Ogm per molti anni a venire. Nel corso dei prossimi anni, infatti, scadranno molte delle autorizzazioni concesse nel corso degli ultimi dieci anni".
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Fonte: Efsa