L'emergenza Xylella è tutt'altro che superata, ma ora i quotidiani si stanno occupando anche di altri argomenti che interessano l'agroalimentare, a iniziare dall'andamento dei mercati. E' il caso di “Avvenire” dell'11 aprile che ospita le analisi di Federalimentare sull'andamento dell'export in vista della ormai prossima apertura di Expo. E si apprende che negli ultimi dieci anni le nostre esportazioni sono cresciute del 6%, ma c'è spazio per migliorare. Se ne sente il bisogno in particolare nella produzione di fragole, le cui esportazioni stanno incontrando la forte concorrenza di Spagna e Grecia, come scrive il “Resto del Carlino”. “La Stampa” del 12 aprile si occupa delle aziende floricole della Liguria, che per superare le difficoltà hanno modificato il loro campo di azione, puntando sulle piante aromatiche come aneto, salvia e timo. “Il Sole 24 Ore” del 13 aprile si interessa invece delle piccole e medie industrie. Queste hanno superato i 27 miliardi di euro nell'export e ora vedono nelle aggregazioni con le grandi aziende una strategia vincente per ottenere risultati ancora migliori proprio nell'agroalimentare. A proposito di espansione sui mercati esteri, “MF” del 16 aprile riporta la notizia dell'apertura negli Stati Uniti di un secondo ristorante della Barilla, trampolino per il made in Italy. Un aumento dell'export sarebbe una soluzione anche per i problemi del Parmigiano Reggiano, in difficoltà per un eccesso di produzione. L'obiettivo del Consorzio di tutela, scrive “Italia Oggi” del 15 aprile, è quello di non superare il limite dei 3 milioni di forme, per mantenere in equilibrio domanda e offerta senza penalizzare il prezzo.
A proposito di mercati e di export, non bisogna trascurare le trattative per i commerci fra Unione europea e Stati Uniti, l'ormai famoso Ttip. Ne parla Paolo De Castro il 15 aprile su “Il Sole 24 Ore”, rimarcando l'opportunità che l'esecutivo dell'Unione europea sia più determinato sul dossier agricolo. Sul tema del Ttip interviene anche il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, intervistato da “QN” del 14 aprile, per ribadire che gli accordi che si andranno a siglare non dovranno essere a scapito della qualità. Torna sull'argomento “Italia Oggi” del 15 aprile per evidenziare che nelle pieghe degli accordi si possono celare quote produttive che potrebbero limitare la libertà di mercato.

Import Ogm
Dall' export all'import con il tema, sempre caldo, degli Ogm. Se ne parla sul settimanale “L'Espresso” in edicola il 10 aprile, per evidenziare che una consistente quota di prodotti importati contengono Ogm che inevitabilmente finiscono sul piatto dei consumatori. Insomma un divieto che cela molte ipocrisie pagate a caro prezzo. Anche il presidente dell'Unione europea Jean-Claude Juncker deve vedersela con le critiche degli oppositori agli Ogm. La sua responsabilità, come si apprende da “Italia Oggi” del 15 aprile, sarebbe legata alla possibilità che i singoli Stati siano liberi di accettare le importazioni di prodotti Ogm. Caustico il commento di “Libero” del 12 aprile che definisce il divieto italiano sugli Ogm una sorta di suicidio economico.

Terrore Xyella
Le molte notizie di carattere economico non hanno comunque messo in secondo piano l'emergenza Xylella per gli oliveti pugliesi, con l'invito ospitato dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” il 10 aprile affinché sia risolto l'embargo francese deciso nei giorni scorsi. Ma non è solo la Francia a chiudere le frontiere. Sempre sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” si apprende che la Sardegna ha chiesto il blocco dei porti per le piante provenienti dalla Puglia. Preoccupazioni anche in Sicilia dove sarebbero registrati due casi di Xylella nel ragusano, come scrive “La Sicilia” del 14 aprile. Notizia che il giorno seguente sarà poi smentita dalla stessa “La Sicilia”. L'allarme tocca anche la Toscana dove i vivaisti attraverso le pagine locali de “La Repubblica” del 14 aprile si dicono fortemente preoccupati per il possibile arrivo della Xylella.
Crescono le preoccupazioni, ma nel frattempo si va avanti con il programma di contenimento del patogeno, pur se fra molte difficoltà. Il “Corriere della Sera” del 14 aprile informa che sono stati abbattuti i primi sette ulivi, ma gli esperti dicono dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” che gli abbattimenti non saranno sufficienti per contenere la malattia. Una situazione resa ancora più complessa dalle proteste degli ambientalisti che si oppongono al taglio degli ulivi, anche questa una notizia commentata sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 aprile. E si chiude il 16 aprile con la giornata del #buonepraticheday raccontata dal “Nuovo quotidiano di Puglia”, con centinaia di volontari che contribuiranno a svolgere le pratiche agronomiche suggerite per arginare l'avanzata della Xylella.

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