Gli italiani a rischio povertà sfiorano il 30% (29,9%). Lo dice l'Istat, che rende noti i dati per il 2012. Una quota che arriva al 48% al Sud, dove il reddito è pari a 13.200 euro, la metà rispetto al  Nord (20.300 euro). Risultato: si taglia sul cibo. Dall’inizio della crisi, la spesa a tavola ha perso mediamente 2,5 miliardi di euro l’anno, attestandosi nel 2012 a 117 miliardi, vale a dire sui livelli di vent’anni fa.
"La spending review casalinga - dice la Cia - interessa voci un tempo incomprimibili come il cibo. E il carrello alimentare è tutto improntato al low-cost".
Il 62% delle famiglie riduce quantità e qualità del cibo acquistato, percentuale che però supera il 70% al Sud. Per 6,5 milioni di famiglie i discount sono diventati l’unica alternativa sostenibile per resistere ai colpi della crisi, mentre nel Meridione la disoccupazione più alta della media e i redditi esigui fanno sì che un cittadino su quattro (il 24,9%) non possa permettersi un pasto adeguato tutti i giorni.

Aiuti alimentari per 4 persone su 10
"Con un aumento del 10% salgono alla cifra record di 4.068.250 i poveri che nel 2013 in Italia sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare". E’ quanto afferma la Coldiretti. Quasi 4 persone su 10 (37%) che hanno avuto bisogno di aiuti alimentari nel 2013 si trovano nelle regioni del Sud Italia, dove si contano ben 1.542.175 indigenti, in aumento del 65% negli ultimi 3 anni.
Gli “assistiti” assumono valori notevoli in Campania (da 509.928 a 913.213 indigenti) e, in misura minore, in Puglia e Calabria. Nell’Italia centrale il numero dei beneficiari di aiuti alimentari sale tra il 2010 ed il 2013 da 537.068 a 720.636, ma nel Lazio, che passa dai 326.938 ai 423.233 assistiti, gli aumenti assumono un’importanza maggiore. Nelle Isole il numero degli indigenti assistiti cresce tra il 2010 ed il 2013 da 496.771 a 748.584 dei quali - precisa la Coldiretti - ben 660.152 in Sicilia.
La situazione non è peraltro rosea al Nord dove il numero degli indigenti tra il 2010 ed il 2013 passa da 797.939 a 1.056.855 (+32 per cento). In Lombardia si passa dai 261.063 assistiti del 2010 ai 329.746 assistiti del 2013 (+ 26 per cento) e in Emilia Romagna - continua la Coldiretti - dai 163.029 assistiti del 2010 ai 228.591 assistiti dopo il terremoto (+40%).