“Come Must” – prosegue Bertagni – “in agosto, proprio per osteggiare l’iniziativa dei produttori di vino della Languedoc, abbiamo promosso una campagna stampa sui media specializzati italiani, francesi e spagnoli. Abbiamo denunciato le distorsioni competitive generate dall’assurda e iniqua decisione presa a livello europeo nel 2008 di continuare a consentire l’uso del saccarosio e di togliere al contempo, dal 2012, i sostegni al mosto concentrato rettificato. Ritenendo difficile e forse anacronistico il ripristino dei sostegni all’Mcr, ci siamo battuti per l’evidenziazione in etichetta dell’aggiunta di saccarosio ma abbiamo incontrato un certo ostracismo soprattutto, e paradossalmente, tra i produttori di vino, anche di quelli italiani che, non potendo per legge usare saccarosio per arricchire, avrebbero avuto solo vantaggi nel vedere la dizione 'sugar added' sui vini francesi e tedeschi additivati con una sostanza di basso costo ed estranea alla filiera dell’uva”.
“E’ evidente – conclude Bertagni – che se la decisione del Prefetto della Languedoc si consolidasse nei prossimi giorni e avesse addirittura un effetto-domino su altre Regioni francesi che da molto tempo o solo dal 2012 consentono l’uso del saccarosio, la politica di qualità del vino perseguita dall’Unione europea compirebbe un importante passo avanti. I cinesi nel 2006 hanno emanato una legge nella quale si dice che 'il vino va fatto con l’uva', forse anche l’Europa sta finalmente andando in questa direzione”.
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Fonte: Bertagni Consulting srl