I dazi all’importazione nell’Unione Europea di mais tailandese erano stati imposti per la prima volta nel 2007 a causa dell’aggressività commerciale delle aziende produttrici tailandesi che faceva presupporre la sussistenza di un dumping commerciale finalizzato a guadagnare quote crescenti sul mercato europeo del mais dolce, che è il vegetale conservato maggiormente consumato in Europa. I dazi erano quindi stati confermati nel 2008 con l’imposizione di un dazio generalizzato pari al 14,3% sul valore del mais dolce importato. L’introduzione di tali misure ha rallentato la crescita esponenziale della Tailandia sul mercato dell’Ue.
Alla scadenza dei 5 anni della validità di tali dazi, le aziende europee aderenti alla Associazione europea dei trasformatori di mais dolce (Aetdm), hanno richiesto una proroga dei dazi e la Commissione europea, dopo aver avviato un'ulteriore indagine conclusasi lo scorso giugno, ha rilevato che sussiste ancora un dumping commerciale praticato dai produttori tailandesi e che la loro presenza sui mercati europei rischia di espandersi rapidamente. Di qui la proposta di prorogare di altri 5 anni i dazi antidumping che è stata approvata dal Comitato anti-dumping della Direzione generale Commercio della Commissione europea.
Il presidente di Fedagri-Confcooperative e di Conserve Italia Maurizio Gardini ha sottolineato che “la globalizzazione e la politica di apertura dei mercati europei ai prodotti agroalimentari di tutto il mondo non deve mettere a repentaglio i settori chiave della nostra produzione. Dobbiamo vigilare per evitare che la concorrenza sleale o di produzioni a basso costo senza i requisiti di sicurezza alimentare richiesti alle aziende europee, possano distorcere o alterare gli equilibri del mercato europeo”. L’Unione europea è al primo posto tra i produttori mondiali del settore insieme a Thailandia, Usa, Canada e, più recentemente, la Cina. Gli agricoltori interessati sono circa 3.000 con 70.000 ettari di coltivazione. La produzione Ue è di circa 490.000 tonnellate di mais dolce conservato e 100.000 tonnellate di mais dolce congelato (media degli ultimi 5 anni). Il mais dolce è la specie vegetale maggiormente utilizzata dall’industria conserviera in Europa ed è il perno di tutta l’industria di trasformazione dei prodotti vegetali.
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Fonte: Fedagri-Confcooperative