Bisogna andare al lontano 1977 per trovare un tasso di disoccupazione del 12,2 %, come quello registrato da Istat in maggio, con oltre 3 milioni di persone in cerca di lavoro. La “fame” di lavoro fa così riscoprire occupazioni stagionali come la vendemmia, tanto che in Franciacorta è boom di addetti all'edilizia, fra i settori più in crisi, che si propongono per la prossima raccolta dell'uva. Ne parla diffusamente “Il Giorno” del 28 giugno e il “Corriere della Sera” del 3 luglio, ma nello stesso giorno “Libero” avverte che a fronte delle mille domande c'è posto solo per 400 addetti. Che alla terra si guardi con più interesse lo evidenzia “La Provincia di Varese” del 30 giugno, che riporta i dati di un sondaggio dal quale emerge che al lavoro dietro una scrivania i giovani preferiscono quello dei campi. Si pensa all'agricoltura anche per gli “over”, estraendo dal cilindro qualche idea originale come quella raccontata da “La Stampa” del primo luglio con l'istituzione di “borse lavoro” in agricoltura. A favorire le assunzioni ci pensa poi un recente decreto, il 76/2013 che consente assunzioni congiunte anche in agricoltura con la possibilità di impiegare, entro certi limiti, la stessa persona in più aziende. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 2 luglio. Incentivi alle assunzioni si trovano nella legge quadro agricola che, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 29 giugno, crea corsie preferenziali per i giovani e per le società. Chi già in agricoltura sta raccogliendo ottimi risultati sono le aziende guidate da donne, alle quali il settimanale “L'Espresso” del 28 giugno dedica un ampio servizio con alcuni esempi vincenti.
Pac, bene e male
Spaventa il lavoro che non c'è, ma non meno le conseguenze delle decisioni sulla riforma della Pac. Dalle pagine del “Corriere di Brescia” del 28 giugno ci si preoccupa in particolare dei tagli, circa il 12%, che per gli agricoltori bresciani si tradurranno nella perdita, in sette anni, di 4,3 miliardi di aiuti. Che tagli ci saranno lo conferma il 29 giugno “Il Sole 24 Ore” che nel commentare gli esiti dell'accordo ricorda come le prospettive della vigilia fossero persino peggiori. “L'Unione Sarda” pone l'accento sulla scelta di indirizzare gli aiuti solo ai “veri” agricoltori, ma “Slow Food, dalle pagine de “La Stampa”, lamenta dal suo punto di vista la minore attenzione al bio e all'ambiente. Chi davvero si deve preoccupare sono i produttori di riso, avverte “La Provincia Pavese “ del 2 luglio, che si vedranno dimezzare gli aiuti comunitari. Un commento alla riforma della Pac lo si può leggere nell'intervista che il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, ha rilasciato il 3 luglio a “Italia Oggi” per sottolineare il ritorno ad una maggiore autonomia degli Stati negli indirizzi di politica agricola.
Prosecco e prosek
Restiamo sui temi della politica agricola comunitaria con il recente ingresso della Croazia nel sodalizio europeo, ingresso che si porta dietro qualche critica da parte dei produttori italiani di prosecco. Se ne discute su “Repubblica” del primo luglio e il motivo del contendere è la presenza di un vino “made in Croazia” il cui nome “prosek” potrebbe generare confusione. Preoccupazioni forse più forti arrivano per la “guerra del vino” dichiarata dalla Cina alle produzioni europee. Una guerra combattuta a colpi di dazi sulle importazioni, come si apprende da “Il Resto del Carlino” del 2 luglio. A complicare il quadro, scrive “Italia Oggi” del 3 luglio, si aggiungono le accuse di dumping che Pechino muove a Bruxelles.
Pioggia e peronospora
In Italia preoccupano invece le conseguenze che i cambiamenti climatici possono avere sulla qualità dei vini, come avverte “L'Espresso” in edicola il 28 giugno. Il clima piovoso, scrive il “Corriere Adriatico” del 28 giugno, mette in difficoltà le operazioni di mietitura. Quando poi non si tratta di “bombe” d'acqua come quelle che hanno sconvolto alcune aree della Romagna e per le quali, denuncia la “Voce di Rimini”, non è previsto alcun indennizzo per gli agricoltori colpiti. Non è il clima questa volta che mette a rischio le coltivazioni di mais e riso, ma gli attacchi di peronospora. Lo scrive “Il Giorno” del 30 giugno a proposito delle coltivazioni lombarde.
Più controlli, meno frodi
Ci si consola con la riduzione degli allarmi alimentari. Merito dei maggiori controlli, come si apprende da “Italia Oggi” del 3 luglio. Ancora su “Italia Oggi” annuncia che l'olio in regola con i dettami del sistema qualità nazionale, in breve Sqn, potrà fregiarsi dell'appellativo Alta Qualità. Sempre in tema di qualità, i prodotti a marchio Dop della Toscana hanno deciso di unire gli sforzi per le iniziative di sviluppo e promozione. I dettagli si possono leggere su “MF” del 2 luglio. Gli olivicoltori liguri intanto lanciano un appello dalle pagine del “Secolo XIX” del 4 luglio per una giusta valorizzazione delle loro produzioni.