Duecento persone, tra sostenitori e contestatori, hanno assistito sabato scorso a Vivaro alla semina di mais Ogm di Giorgio Fidenato,  leader degli Agricoltori federati. Imponente lo schieramento di forze dell'ordine sul posto, compresa la Polizia di Stato in assetto antisommossa, per un gesto con quale l'agricoltore friulano - forte della sentenza della Corte di giustizia secondo cui la ma messa in coltura di varietà Ogm autorizzate dall’Ue non può essere sottoposta a procedure nazionali - ha voluto ribadire "la possibilità per gli agricoltori di poter scegliere".

Immediata la reazione del ministro Nunzia De Girolamo, che in una nota invita a "non sottovalutare quanto avvenuto in Friuli Venezia Giulia" e ribadisce che "se non si verificano prima le condizioni di coesistenza, ogni semina di Organismi geneticamente modificati non è permessa. Ho già dato disposizioni affinché il Corpo forestale dello Stato, in accordo con le competenti autorità regionali, si accerti della natura delle sementi utilizzate in modo da assumere i provvedimenti del caso”.   

Critica Aiab, che per bocca del suo presidente, Alessandro Triantafyllidis, definisce il gesto di Fidenato "uno show annunciato che nè il Governo nè la Regione hanno voluto prevenire". 
"A forza di aspettare che qualcun'altro agisca si è lasciato campo libero a chi vuole delegittimare leggi e posizioni della maggioranza dei cittadini", ha detto Triantafyllidis. "Non si riesce a comprendere come i ministeri della Salute, delle Politiche agricole e dell'Ambiente, non siano riusciti a  concretizzare nei tempi opportuni quella clausola di salvaguardia che  avrebbe messo in sicurezza tutto il Paese e su cui si è già  pronunciato, all'unanimità il Senato".