L'export tocca la quota dei 35,1 miliardi di euro contro i 33,5 miliardi di maggio 2011, con una crescita in valore assoluto di 1,6 miliardi di euro ed un incremento, rispetto allo stesso mese dell'anno passato, del +4,8%. Le importazioni mostrano una netta battuta d'arresto: –4,5% in valore.
"Nel mercato della Ue si registra una fase regressiva sia del flusso in uscita, sia nell'import, caratterizzati entrambi da valori negativi: export -2,2% da 19,0 a 18,6 miliardi di euro, mentre l'import mostra un vero tracollo -7,6%, da 19,3 a 17,9 miliardi di euro" spiega Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi.
"Il saldo nell'area Ue torna decisamente nel quadrante positivo da -353 a +691 milioni di euro. Sebbene negativi, i dati dell'interscambio nell'Unione mostrano un leggero miglioramento rispetto al mese precedente, ma certamente non in grado d'invertire la tendenza recessiva, quanto piuttosto inquadrabile in un assestamento delle economie europee a un livello di gran lunga inferiore agli anni passati, dettato da una dilagante crisi e dalla sfiducia dei mercati".
Ancora sostenuta la domanda di prodotto italiano nei mercati dei Paesi extra Ue. L'export esprime in quest'area il tasso più elevato di crescita (+14,1%), passando da 14,5 a 16,5 miliardi di euro, in un arco di solo dodici mesi. Le importazioni fortemente condizionate dai prodotti energetici mostrano una lieve flessione in valore dello -0.9%.
Il dato di sintesi nasconde da un lato una decisa riduzione dei volumi importati dovuta alla contrazione dei consumi; dall'altro l'incremento dei valori unitari causati dal deprezzamento della moneta europea nei confronti del dollaro statunitense.
Il saldo dell'interscambio con i Paesi Terzi risulta essere attivo per 317 milioni di euro, a fronte di un deficit 1,9 miliardi di maggio 2011. Il saldo commerciale del periodo gennaio-maggio tocca –2,6 miliardi di euro, contro i -18,6 dello stesso periodo dell'anno precedente; escludendo il comparto energetico il saldo risulta attivo per +25,5 miliardi di euro, tre volte più ampio di quello del 2011 (+7,4 miliardi di euro). Nel mercato interno la fase di stagnazione dei consumi si fa più ampia e si acuisce in aree sempre più estese del paese, coinvolgendo progressivamente tutti i segmenti del consumo.
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Fonte: Assoenologi