"Regolare la concorrenza, combattere le pratiche commerciali sleali ed incentivare forme di cooperazione economica sono elementi fondamentali per la crescita e lo sviluppo di qualsiasi area di libero scambio. La costruzione di norme certe per gestire al meglio la concorrenza ha effetti benefici sui consumatori in termini di prezzi e sulle imprese in termini di crescita", lo ha dichiarato il presidente di Fedagri Confcooperative Maurizio Gardini a nome dell'Alleanza delle Cooperative italiane – Settore Agroalimentare commentando la relazione, pubblicata dalla Rete europea della concorrenza (Ecn) e presentata in questi giorni dal Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia, dal titolo 'Report on competition law enforcement and market monitoring activities by European competition authorities in the food sector'.
La Ecn è formata dalle autorità garanti della concorrenza di 27 Stati membri. Nel periodo 2004-2011 esse hanno svolto indagini su oltre 180 casi di antitrust, esaminando circa 1.300 concentrazioni e realizzando oltre 100 indagini di settore e altre azioni di monitoraggio nell'agroalimentare. Durante le indagini sono emersi casi di condotta anticoncorrenziale che hanno provocato distorsioni del mercato, principalmente sotto forma di cartelli per la fissazione dei prezzi o la ripartizione dei mercati tra concorrenti, o ancora abusi di posizione dominante attraverso i quali imporre obblighi di esclusiva.
"Quello che però più conta ai nostri occhi di rappresentati del mondo agricolo - continua Gardini - è il fatto che nella relazione venga chiaramente affermato che la frammentazione degli agricoltori, l'esistenza di inutili fasi di intermediazione lungo la catena di approvvigionamento o la presenza di ostacoli normativi nel mercato al dettaglio impediscono di fatto il raggiungimento della piena efficienza del funzionamento del mercato agroalimentare europeo. Questa constatazione conferma ancora una volta ciò che le nostre organizzazioni da sempre sostengono, ossia che la legislazione comunitaria, soprattutto quella agricola (la Pac), è in forte ritardo sul tema del riequilibrio del valore. Sono ancora troppo deboli le disposizioni che incentivano la concentrazione dell'offerta agricola, ancora deboli quelle che riguardano la possibilità di programmare le produzioni e di costruire una contrattualistica obbligatoria e trasparente per la compravendita delle materie prime".
Qualche "timido passo in avanti si sta facendo", riconosce Gardini, "con la recente approvazione del pacchetto latte che introduce la possibilità di programmare la produzione dei formaggi ed obbliga produttori a concludere contratti scritti per la vendita del latte".
"Ma la strada – conclude – è ancora molto lunga".
"Alcuni Stati membri dell'Unione – spiega Gardini –, stanno facendo tentativi di regolazione del mercato e della concorrenza apprezzabili, come recentemente ha fatto anche l'Italia introducendo l'obbligo di contratti scritti e termini di pagamento certi per le merci deperibili. Tuttavia, la vera sfida si vince in Europa ed è per questo che occorre cominciare a trovare a livello europeo soluzioni adeguate su questi temi".
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Fonte: Fedagri-Confcooperative