"Il 2012 comincia davvero male per le tasche degli italiani. A gennaio il carrello della spesa delle famiglie registra un nuovo 'boom', con un rincaro annuo del 4,2%, molto più alto del tasso d'inflazione tendenziale (+3,2%), causato dagli ennesimi aumenti di gasolio e benzina, ma anche dell'andamento dei listini alimentari, soprattutto quelli dei prodotti lavorati". Lo sottolinea la Cia, Confederazione italiana agricoltori analizza i dati Istat sull'inflazione e fa notare che si tratta di un ulteriore salasso, che contribuisce ad affossare i consumi, in primis quelli per la tavola, già in 'profondo rosso' nel 2011. 

"I prezzi sugli scaffali di cibo e bevande - spiega l'organizzazione agricola - continuano a subire gli effetti deleteri dell'impennata del gasolio per i mezzi di trasporto e risentono di volontà di tipo speculativo che 'gonfiano' ancora di più i listini finali"

"Il risultato - osserva la Cia - è l'incremento 'stellare' dei prezzi di prodotti di largo consumo, come zucchero (+15,9%) e caffè (+16,5%), ma anche pane (+2,9%) e pasta (+2,1%). un esborso maggiore - continua la confederazione - che si traduce in minori quantità per le famiglie e nel ricorso sempre più 'spinto' verso i discount e gli sconti della Gdo".

Coldiretti: 'Da sciopero tir, aumento prezzi incondizionato'

"Sull'aumento del costo del carrello della spesa, provocato dai rincari di alimentari e carburanti, pesa anche lo sciopero dei tir, che ha bloccato per una settimana le forniture, facendo lievitare i prezzi alla pompa della benzina e sugli scaffali dei negozi, soprattutto per i vegetali freschi, con effetti che non si sono peraltro ancora esauriti". 

Lo fa notare la Coldiretti in relazione alla pubblicazione dei dati provvisori dell'Istat sui prezzi al consumo, spiegando che in quella settimana di sciopero i consumatori hanno tagliato del 30% gli acquisti di frutta e verdura, che sono venuti a mancare dagli scaffali. 

"Il rischio - prosegue la confederazione - è che ora per colpa del blocco nei trasporti dovuto al maltempo gli aumenti dei prezzi al consumo tendano a consolidarsi a causa di una effettiva difficoltà nella consegna dei prodotti, sulla quale è però sempre in agguato la speculazione".