"Occorre vigilare affinché l'aumento dell'Iva non sia l'occasione per speculare con aumenti di prezzo ingiustificati su beni indispensabili per i cittadini e le imprese, dalla benzina ad alcuni tipi di alimenti e bevande".

Lo afferma la Coldiretti in relazione agli effetti dell'entrata in vigore dell'aumento di un punto percentuale dell'imposta sul valore aggiunto su molti beni a partire dalla benzina che è cresciuta di 1,4 centesimi.

"L'insostenibile aumento della benzina rischia di essere - sostiene la confederazione - un ulteriore elemento di ostacolo alla ripresa dell'economia aggravando i costi delle imprese nazionali che si devono confrontare sul mercato. La maggioranza degli alimenti - ricorda la Coldiretti - sono esclusi dall'aumento dell'Iva che però colpisce alcuni prodotti di largo consumo come l'acqua minerale, la birra e il vino per il quale la Coldiretti ha stimato un introito aggiuntivo per lo stato di 35-40 milioni di euro".

L'aumento dell'Iva svuota il carrello della spesa

"I prezzi dei carburanti volano verso un nuovo record con conseguenze immediate sulle famiglie italiane. Non solo ci saranno ricadute negative per fare il pieno di benzina, anche la busta della spesa costerà molto di più". Lo rileva la Cia, Confederazione italiana agricoltori, in merito agli effetti dell'aumento dell'Iva dal 20 al 21%. 

Ad avviso della confederazione, l'Iva maggiorata non è una soluzione alla crisi, anzi allontana la ripresa. C'è il concreto rischio che un rialzo del genere possa tradursi in un calo dell'1,5% dei consumi alimentari, già fermi al palo da più di un anno.