Per l'agriturismo, l'estate 2011 non promette nulla di buono: uno studio di Agriturist basato sulle visite ricevute dal portale internet www.agriturist.it dall’1 al 15 giugno, evidenzia, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una sensibile flessione della domanda (-11%) che interessa in uguale misura gli ospiti italiani e gli ospiti stranieri. La stessa flessione si conferma per le ricerche di informazioni su specifici servizi (passeggiate a cavallo, piscina). Resta invece costante, a confronto col 2010, la domanda di vacanze economiche, mentre è in crescita quella di agriturismi con campeggio (+12%) e di alto livello (+18%).

Una tendenza in linea con il resto del settore turistico italiano che continua a vivere un momento di difficoltà. Nei primi tre mesi del 2011, secondo i dati recentemente diffusi dalla Banca d'Italia, a fronte di un incremento della domanda estera (spesa +2,8%), si è registrata una rilevante crescita dei viaggi degli italiani verso l'estero (spesa +7,9%), e il bilancio crediti/debiti ha segnato una flessione di 177 milioni di euro, pari a -19% rispetto al 2010. Prosegue dunque l'erosione dell'attivo turistico nazionale che, fra il 2006 e il 2010, è diminuito di 3,1 miliardi di euro pari a -26%.

L'estate, ormai alle porte, si profila molto incerta ed è davvero difficile capire se vi sarà una inversione di tendenza rispetto allo scorso anno quando (dati dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, vedi tabella), dopo un primo semestre sostanzialmente stabile (-0,7%), nel trimestre estivo è arrivato un imprevisto -2,9%. Ben più pesante la flessione per l'agriturismo, che da luglio a settembre 2010, ha fatto registrare un -12,2%.

Da un sondaggio dell'Osservatorio Nazionale del Turismo rivolto ai tour-operator europei, emerge che le richieste di viaggi verso l'Italia, nel 2011, sarebbero in crescita dell’11% rispetto al 2010; ma Francia e Spagna registrano un ben più consistente +25%. Lo stesso sondaggio rivolto ai tour-operator statunitensi vede invece la meta Italia in flessione del 3% mentre la Francia registra un + 9% e la Spagna + 5,5%.