"Troppo spesso accade che i consumatori non riescano a leggere quanto riportato in etichetta a causa delle scritte troppo piccole. Con questo provvedimento vogliamo rendere ancora più leggibile e comprensibile quanto già previsto dalla legge.

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano è intervenuto a margine dell'incontro di oggi con i rappresentanti delle Confederazioni agricole, delle associazioni di categoria dei settori bovino, avicolo, apicolo, lattiero-caseario, ortofrutticolo, oleicolo, delle industrie di trasformazione e le associazioni dei consumatori, per presentare la bozza di decreto ministeriale sull'etichettatura.

Il ministro ha spiegato che il provvedimento riguarda i prodotti per i quali è già obbligatorio dichiarare in etichetta la provenienza della materia prima (come il latte, il pollame, la carne bovina, l'olio extravergine di oliva, il miele, la passata di pomodoro).
"Tuttavia, capita sempre più di frequente che le informazioni non arrivino al consumatore, perché nascoste da caratteri troppo piccoli e da posizionamenti strategicamente poco visibili. Per questo si è resa necessaria questa norma che stabilisce le dimensioni dei caratteri da utilizzare e il posizionamento delle informazioni per i consumatori".

Il ministro ha anche detto che, trattandosi di materia sottoposta alla direttiva comunitaria 98/34 "seguiremo il percorso giuridico necessario e notificheremo il decreto alla Commissione europea".

Romano ha anche spiegato di aver voluto condividere in anticipo le linee guida e poi il testo di questo provvedimento con tutti gli attori delle filiere coinvolte "perché credo profondamene che il metodo e la concertazione siano anche parte considerevole della sostanza della politica di chi amministra la cosa pubblica".

"Durante la riunione – ha proseguito il ministro – sono state fatte delle osservazioni che riteniamo più che pertinenti e quindi accoglieremo nel testo definitivo che licenzieremo al più presto".

"E' un provvedimento che va nella direzione giusta: in questo modo si accresce la trasparenza nell'interesse dei consumatori e dei produttori agricoli".

Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori commenta il decreto ministeriale, ribadendo che è indispensabile proseguire con determinazione sulla strada che estende le norme dell'indicazione di origine a tutte le filiere, come previsto dal recente disegno di legge approvato dal Parlamento italiano.

Un'altra iniziativa annunciata dal ministro Romano ha raccolto il plauso della Cia: la volontà di rendere più incisiva l'azione per valorizzare e promuovere il 'made in Italy' sui mercati internazionali, tutelando il lavoro dei produttori italiani.

"Accanto ai provvedimenti che stiamo prendendo per la tracciabilità e l'etichettatura – ha infatti concluso Romano – il made in Italy ha bisogno anche di più promozione, sopratutto per i mercati che ormai non ha più senso chiamare emergenti dato che sono tra i più competitivi del mondo e che rappresentano per noi una grande opportunità. Dobbiamo coordinare una grande campagna di promozione nel mondo".