Partiamo dalle etichette, dove a quanto pare regna una gran confusione, puntualmente registrata dai quotidiani di questi utlimi giorni. Iniziamo da “Italia Oggi” dove il 7 dicembre si annuncia che il cammino della legge italiana sulle etichette ha superato un altro passaggio con l'approvazione in Senato. Ma sullo stesso tema sta legiferando anche la Ue (ed è bene ricordare che la legislazione europea  sopravanza quella italiana, che rischia così di essere lettera morta). Delle decisioni prese a Bruxelles offre un resconto “Libero” dell'8 dicembre sottolienando che a Bruxelles hanno tolto il vincolo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti. Se ne parla anche su “Il Sole 24 Ore” dove il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro, dichiara il suo disappunto per questa decisione. Disappunto, ne siamo convinti, condiviso da agricoltori e dai consumatori. Ma tant'è.

 

Prezzi e frodi

Eppure un po' di chiarezza sulle etichette potrebbe contribuire nel contenere le frodi alimentari, visto che “Italia Oggi” del 4 dicembre ricorda come un terzo del Made in Italy sia fasullo. Chissà se di questo argomento se ne parlerà il prossimo aprile alla nuova edizione di Cibus pensata per il consumatore, evento del quale offre un'anticipazione “Libero” del 4 dicembre. Intanto, si legge su “Italia Oggi”, l'export di prodotti alimentari made in Italy continua ad essere uno dei settori in crescita dell'economia. Ma il magazine di Repubblica “Venerdì” del 3 dicembre informa che la Fao prevede per il 2011 una nuova crisi alimentare. Argomento quest'ultimo che richiama l'attenzione sulle tensioni sul mercato dei cereali e del grano in particolare, tema affrontato sulle colonne de “La Stampa” il 5 dicembre. A spingere sui corsi del grano, scrive nello steso giorno il “Corriere della Sera”, è anche il maltempo che si è abbattuto in alcune aree dell'Australia. Le tensioni sui mercati e le difficoltà del mondo agricolo dovrebbero indurre a fare l'impossibile pur di scongiurare il pericolo di perdere gli aiuti della Ue. A rischio ci sono ben 282 milioni, si legge su “Il Sole 24 Ore” del 5 dicembre.

 

Energia verde

Si torna a parlare anche di energie rinnovabili e dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 4 dicembre si apprende che Sorgenia ha avviato nel lodigiano i primi due mini impianti per la produzione di biogas a partire dai reflui zootecnici. Su questo argomento c'è anche da registrare e lo fa con molti dettagli “MF” del 4 dicembre, l'approvazione dello schema di decreto sulle energie rinnovabili, che porterà molte novità. Lo stesso decreto, ricorda “Italia Oggi”, prevede lo stop agli impianti fotovaltici di potenza superiore al megawatt. Una decisione, scrive “Il Giornale di Brescia”, condivisa dagli agricoltori. Prosegue l'attenzione per la produzione di elettricità a partire dal biogas con un protocollo d'intesa fra Enel e Coldiretti. Alcuni dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” dell' 8 dicembre. Sulle pagine di “Avvenire” del 9 dicembre si parla infine del progetto avviato nell'alessandrino per utilizzare un'erbacea non alimentare come biomassa per la produzione di biogas.

 

Ancora Ogm

Non si arresta l'attenzione dei media nei confronti degli Ogm e delle nuove biotecnologie, argomento che evidentemente continua a far breccia fra i lettori. E come sempre si parte dalle contrapposizioni fra favorevoli e contrari. Questa volta è “Repubblica” del 4 dicembre che dà spazio al ministro dell'Agricoltura, Giancarlo Galan, che interviene sulla decisione di alcune realtà locali di definirsi “Ogm-free”. “Italia Oggi” torna a commentare i risultati della Pontificia Accademia delle Scienze, che già la scorsa settimana aveva espresso apertura verso gli Ogm. Lo stesso argomento rimbalza il 6 dicembre anche sulle colonne de “L'Unità”, mentre “Repubblica” il giorno seguente accomuna Ogm e clonazione dissertando fra scienza, politica ed economia. Il seguito alle prossime puntate...perchè la telonovela Ogm sì, Ogm no, non è certo finita qui.