Dalla sesta conferenza mondiale sul 'Futuro della Scienza' dal titolo 'Virus, nemico invisibile', in corso in questi giorni a Venezia, organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi insieme alla Fondazione Silvio Tronchetti Provera e alla Fondazione Giorgio Cini, emerge la fondamentale interconnessione tra salute dell'uomo, degli animali e delle piante.

In particolare, il rappresentante della Fao, Waafa El Khoury, ha sottolineato come i virus delle piante siano responsabili di ingenti danni a quantità e qualità della produzione agricola, con perdite annuali di circa 60 miliardi di dollari.

E' quindi necessaria una corretta strategia, basata su mezzi più idonei, per contrastare le epidemie: creando varietà di piante più resistenti e un uso responsabile degli agrofarmaci.

Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci è da anni impegnata a favore della formazione per il corretto uso degli agrofarmaci: "Agrofarma è impegnata in prima linea per favorire la formazione degli operatori della filiera, lavorando a numerosi progetti di formazione e attivando campagne informative a riguardo" ha dichiarato Marco Rosso, direttore di Agrofarma.

Per Agrofarma la formazione costante degli operatori agricoli è la chiave per un uso efficace e responsabile degli agrofarmaci e garantire l'applicazione delle buone pratiche agricole.

I programmi di formazione attivati, come quello denominato 'Coltiva il tuo futuro', in collaborazione con Confagricoltura e 3M hanno due livelli: nel primo vengono formati i formatori, che nel caso di 'Coltiva il tuo Futuro' ha coinvolto alcune decine di tecnici provenienti da tutte le regioni d'Italia. "Nel secondo livello invece – spiega Rosso – vengono coinvolti direttamente gli operatori agricoli i quali vengono formati e aggiornati sui dispositivi di protezione individuale e ambientale'.

Altri esempi di formazione sono il progetto Soft (Sustainable operations in phytoiatric treatments) che vede Agrofarma e Unacoma, l'associazione delle aziende costruttrici di macchine agricole, volta ad aiutare gli operatori agricoli a utilizzare in maniera ottimale le macchine agricole sotto il profilo ambientale.
Così come il progetto Topps (Training of operators to prevent pollution from point sources) mirato a ridurre l'inquinamento puntiforme da agrofarmaci attraverso la formazione degli operatori del settore (uso delle corrette pratiche agricole) con l'ausilio di attività dimostrative.

Queste attività di formazione si integrano peraltro con quanto previsto dalla Direttiva europea 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini di incentivare l'utilizzo sostenibile degli agrofarmaci.

Una volta che la pianta viene infettata è estremamente difficile debellare il virus, in quanto non esistono ancora mezzi in grado di ottenere questo risultato; gli agrofarmaci possono rappresentare una soluzione.
Questi, intervenendo sui vettori, insetti in primo luogo, impediscono di trasmettere i virus alla pianta. E' importante infatti conoscere come si muovono insetti e funghi vettori e quali siano i fattori che contribuiscono alla loro diffusione.
Per questo, le aziende produttrici di agrofarmaci svolgono una costante attività di ricerca e sviluppo per mettere a punto soluzioni innovative in grado di rispondere in maniera efficace al problema. Il settore degli agrofarmaci investe in Ricerca e Sviluppo il 6% del fatturato complessivo.