Turismo culturale nell'oliveto di Catullo a Sirmione, sul Lago di Garda. E' la nuova frontiera di Unaprol che attraverso l'Aipol di Brescia, l'Associazione interprovinciale dei produttori olivicoli lombardi, ha recuperato l'oliveto storico nell'area archeologica delle 'Grotte di Catullo' di Sirmione, dove si trovano i resti della più grande villa romana dell'Italia settentrionale.

L'area è caratterizzata dalla presenza di un grande e antico oliveto, descritto da viaggiatori italiani e stranieri che già dall'inizio dell'Ottocento si son recati in visita alle rovine della villa romana.

L'attuale oliveto conta circa 1500 piante. Per la sua importanza storica e per le sue condizioni di degrado appariva necessario un intervento globale di recupero, volto a risanare l'ingente patrimonio arboreo e a riportarlo alle migliori condizioni vegetative, consentendo la sua tutela, la conservazione nel tempo e la ripresa della produzione di olio extra vergine di oliva.

L'Aipol ha realizzato questo intervento utilizzando un contributo della Ue e dell'Italia nell'ambito del regolamento CE 867/08. L'intervento è stato finalizzato al miglioramento dell'oliveto storico, applicando sperimentalmente nel triennio 2010-2012 tecniche olivicole finalizzate alla protezione dell'ambiente e al mantenimento del paesaggio.

"L'intervento realizzato consentirà da quest'anno di produrre, dall'antico oliveto recuperato, l'olio extra vergine di oliva tracciato Aipol, della varietà Casaliva - ha detto il presidente di Aipol Silvano Zanelli - Permetterà di conservare per i prossimi anni il paesaggio che caratterizza da secoli l'area archeologica delle Grotte di Catullo e l'estremità settentrionale della penisola di Sirmione".