Dunque i consumatori europei avranno a disposizione per questa estate una minore quantità di pesche, nettarine e percoche a causa del difficile andamento climatico, del periodo invernale e delle grandinate che hanno colpito la Grecia, ma soprattutto l’Italia del Nord, in particolare i pescheti dell'Emilia Romagna.
Il calo di offerta andrà ad incidere sulle forniture di prodotto da destinare sia al mercato interno che a quello estero, del frutto più amato dell’estate, caratterizzato da bassa disponibilità di calorie e da una polpa succosa e dissetante .
Comunemente in Europa si producono 3,9 milioni di tonnellate annue di pesche e nettarine (Fonte Europech - quadriennio 2004-2008), mentre oggi la produzione, secondo stime del Cso è scesa sotto i 3,5 milioni di tonnellate. Un calo in Europa dell’8% circa rispetto al 2009, con un -5 % in Spagna ed un -7 % in Italia e Francia, fino ad un -15% in Grecia.
Il calo d’offerta avrà ricadute negative sui produttori che, in alcuni areali a causa delle forti grandinate, hanno visto distrutto oltre il 50% del loro raccolto.
In questa situazione è molto importante che ci sia una domanda vivace di prodotto per non cadere nella recessione più totale del settore in quanto il mercato europeo è in grado di assorbire senza problemi le quantità disponibili per tutta la campagna di commercializzazione. E' comunque necessario, da parte delle catene, un atteggiamento di responsabilità che deve evitare operazioni troppo aggressive ed in particolare le vendite sottocosto che penalizzerebbero in maniera pesante il sistema produttivo.
E’ necessario una alleanza tra agricoltori e consumatori per salvare la frutticoltura d’Europa dal rischio estinzione.
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