Le gelate e il forte vento, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud, hanno messo in ginocchio l’agricoltura. Gravi le conseguenze per le coltivazioni orticole in campo aperto e per molti alberi da frutta che hanno cominciato a mettere i primi fiori.
Pesanti le ripercussioni anche per serre e strutture aziendali, come le stalle.
A metterlo in evidenzia la Cia (Confederazione italiana agricoltori) preoccupata per le continue perturbazioni che in questi ultimi mesi hanno avuto riflessi fortemente negativi per le campagne, con danni di centinaia di milioni di euro.La Cia ricorda che le copiose piogge delle settimane passate hanno, infatti, devastato molte produzioni agricole, in particolare agrumeti, ma anche altri alberi da frutta, che sono stati spazzati via da frane e smottamenti e dalla furia delle acque. Stesso discorso per i campi di cereali che, appena seminati, sono stati devastati. E così è compromessa la prossima produzione.
Le previsioni parlano di un 30% in meno per il grano duro e di un 25% in meno per il grano tenero. Sono risultate danneggiate, avverte la Cia, anche serre e strutture aziendali fortemente.
Molti i terreni agricoli che, per molti giorni sott’acqua, vanno adesso ripristinati per poter essere nuovamente coltivati, con spese non certo indifferenti a carico degli agricoltori che già fanno i conti con costi produttivi ed oneri sociali assai gravosi.Ora la situazione più difficile è causata dalle basse temperature, con gelate diffuse, e dalle violente folate di vento che, in alcuni casi, hanno superato abbondantemente anche i 100 km orari.
Il gelo, tuttavia, ha colpito, segnala la Cia, alberi da frutta (mandorli, albicocchi, susini, ciliegi, peschi) che in alcune zone, soprattutto nelle regioni del Sud, hanno cominciato a germogliare. Alcune di queste colture, purtroppo, rischiano di andare perdute. Stesso discorso per gli ortaggi. Nei campi a cielo aperto le temperature rigide hanno messo a dura prova diverse coltivazioni.
Al momento si registrano danni soprattutto per alcuni tipi di insalate, per i broccoli, per i carciofi. Conseguenze si sono avute anche per la floricoltura.Non solo. Questa nuova ondata di freddo, evidenzia ancora la Cia, ha fatto lievitare anche i consumi di gasolio agricolo soprattutto per il riscaldamento delle serre e delle stalle.