Situazione nel nord Italia
La campagna 2008 per il pomodoro da industria può essere definita soddisfacente, sia sotto il profilo produttivo che commerciale, in buona parte del territorio vocato alla produzione. E' quanto sostiene la Cia (Confederazione italiana agricoltori) che ha elaborato una stima che risulta piuttosto obiettiva visto che ormai siamo in fase avanzata di consegne del prodotto alla trasformazione.
Sebbene non sia ancora disponibile il dato complessivo, la superficie messa a coltura, anche secondo quanto evidenzia l'Uiapoa (Unione italiane delle Associazione dei produttori ortofrutticoli e agrumari), dovrebbe essere vicina, fa notare la Cia, ai 70 mila ettari (la superficie contrattata era di circa 76 mila ettari e il calo viene ritenuto fisiologico), con un probabile quantitativo prodotto di oltre 46 milioni di quintali.
Le stime della Cia rilevano, comunque, buoni livelli quantitativi e soddisfacenti parametri qualitativi (grado zuccherino), ad eccezione di alcune aree del Nord Italia, come l'Emilia Romagna, in particolare nella zona del Ferrarese, che nel mese di giugno sono state colpite da piogge e fitopatie, che hanno compromesso oltre il 30% della produzione. In ogni caso, i produttori colpiti dalla caduta produttiva, rileva la Cia, non perderanno l’aiuto accoppiato.
Le circostanze eccezionali che hanno portato a tale situazione, certificate per ciascun produttore interessato, fanno scattare, infatti, il ricorso all’art. 9 del DM n.1229/08, che prevede, appunto, il mantenimento dell'aiuto accoppiato se la caduta del livello produttivo aziendale al di sotto del 70% della resa regionale è legata a 'cause di forza maggiore e circostanze eccezionali'.
 
Altre aree di produzione e prezzi
Nelle altre aree di produzione si prevede, avverte la Cia, il raggiungimento o il superamento del 70% della resa effettiva rispetto ai livelli medi fissati a livello regionali. Tetto minimo di produzione che dà diritto all'aiuto accoppiato. Al contrario di quanto paventato sulla stampa negli ultimi giorni, non dovremmo, pertanto, essere in presenza di generalizzati rischi di mancato incasso dei pagamenti accoppiati in seguito all'applicazione della riforma degli aiuti.
Per quanto riguarda, invece, i prezzi si è registrato, sostiene la Cia, un aumento del 60% dei valori contrattati rispetto allo scorso anno sia per il pomodoro tondo che per quello allungato. Il prezzo contrattato in diversi casi è stato superato in fase di consegna del 10-12%.
Nel Sud Italia, dove si è registrata un’ottima resa produttiva, la ormai annosa carenza idrica non ha determinato, rimarca la Cia, gravi difficoltà produttive. Ad esempio, nella provincia di Foggia, il problema della penuria di acqua ha determinato una riduzione di circa il 10% della superficie investita a pomodoro nel Tavoliere, favorita anche dall’effetto sostituzione a vantaggio del grano. Il conferimento alle industrie di trasformazione è in ogni caso avvenuto senza problemi: il prezzo è decisamente buono e si allinea sugli 11 euro/quintale per le consegne alle grandi industrie ed a circa 12,5 euro/quintale per le consegne alle piccole industrie.
Nel Lazio, importante realtà produttiva del Centro Italia concentrata prevalentemente nella provincia di Latina, la campagna può definirsi in generale eccellente. Le produzioni, rileva la Cia, hanno superato i 1.200 quintali/ettaro, che rappresenta un'ottima resa nell'area laziale. Considerato che nella provincia di Latina sono stati investiti a pomodoro circa 400 ettari, si può stimare in questa zona un quantitativo produttivo di circa 480 mila quintali. Nel periodo estivo l’andamento climatico è stato molto favorevole e la qualità del prodotto è risultata elevata. La raccolta ed il conferimento alle industrie di trasformazione sono avvenuti in modo razionale e continuo. E' stato rispettato il prezzo di conferimento fissato dall’accordo nazionale. Anche in Campania, dove le coltivazioni si concentrano per lo più a Salerno e Caserta, non si riscontrano, conclude la Cia, difficoltà produttive: ad esempio, a Salerno la superficie investita può essere stimata intorno ai 1.200 ettari, con una resa di 7-800 quintali/ettaro, mentre a Caserta la superficie è di circa 1.125 ettari. Il prezzo è stimabile intorno ai 9-10 euro/quintale.