'L'emergenza cibo, divenuta sempre più drammatica, va affrontata con politiche realmente incisive e soprattutto con uno sviluppo adeguato e consistente dell'agricoltura che può contribuire in maniera determinante alla lotta alla fame e alla povertà nel mondo. E', quindi, tempo di una svolta decisiva. Dalle parole bisogna passare agli atti concreti. Occorre contrastare le speculazioni che stanno determinando pericolosi rincari delle materie prime agricole (grano, riso, mais)'. Così si è espresso il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) in occasione del vertice della Fao a Roma.
'Siamo convinti', ha detto ancora il presidente della Cia, 'che bisogna abolire i sussidi destinati a chi coltiva solo ed unicamente per le produzioni ‘no food’, per i biocarburanti, perché questi sottraggono risorse alimentari fondamentali. Sarebbe un passo importante per destinare milioni di ettari di terra per produrre alimentazione e dare così risposte a chi oggi soffre il dramma della fame, più di un miliardo di persone.  E', oltretutto, immorale', ha rimarcato Politi, 'che si aiutino produzioni di puro carattere energetico, mentre nel Pianeta vi sono persone, specialmente bambini, che non hanno nulla da mangiare. Dunque, siamo per favorire una nuova consistente crescita di un’agricoltura che con le sue risorse contribuisca a sfamare intere popolazioni'.
'La disponibilità alimentare si promuove e si garantisce con politiche adeguate che favoriscono la stabilità dell’offerta, del mercato e delle quotazioni', è questo il punto di vista di Confagricoltura riguardo i temi affrontati a partire da oggi alla Fao. Una linea peraltro condivisa dal Copa, il Comitato delle organizzazioni professionali agricole europee di cui fa parte anche Confagricoltura e che ha partecipato oggi ad un incontro con i rappresentanti degli agricoltori mondiali nell’ambito dei lavori del Summit. 'Le modifiche apportate alla Pac negli ultimi anni', ricorda Confagricoltura, 'hanno svincolato i pagamenti diretti dalle produzioni ed hanno fortemente ridimensionato gli interventi sui mercati. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Perché questo ha orientato di più gli agricoltori al mercato, ma ha anche esposto l’Europa ad una maggior volatilità di domanda ed offerta. Per tutti questi motivi, ad avviso di Confagricoltura, la Conferenza della Fao dovrebbe richiamare l’attenzione dei governi sulla necessità di superare la crisi sia indirizzando maggiori aiuti allo sviluppo per incentivare l’agricoltura, sia con politiche mirate alla stabilità ed all’equità dei mercati'.