Vino e ortofrutta tirano la volata dell’export agricolo, con aumenti (nei primi 9 mesi dell’anno), rispettivamente del 10,5% e dell’11%. Continua a crescere la spesa per l’import di cereali (+7,5%). E’ quanto sottolinea la Cia - Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati Istat di settembre sul commercio estero. Nello scorso mese di settembre le esportazioni agricole hanno fatto registrare, rispetto all’analogo mese del 2006, una crescita tendenziale del 18,2%. Una cifra superiore a quella delle importazioni che sono aumentate del 7,3%. Tendenza confermata anche dall’andamento dei primi nove mesi dell’anno: l’export segna un incremento del 10,5% nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre l’import ha un rialzo pari al 2,8%. Vino e ortofrutta rappresentano gli elementi trainanti del “made in Italy”. Il vino, in particolare, mette a segno, nonostante l’euro forte, successi su tutti i mercati  internazionali: si va dall’aumento dell’8% negli Usa al 12% nell’Ue. Si rafforza il trend positivo anche sui nuovi mercati: +7,5%in Giappone e +8,2%in Cina. Addirittura +21% in India. Il vino continua ad essere  la principale voce dell’export agroalimentare italiano con oltre 3,1 miliardi di euro (771 milioni di euro solo negli Usa). In sensibile crescita la frutta fresca con un +12%, seguita dagli ortaggi con un +10,1% e dai trasformati con un +3,2%. Sul fronte dell’import agricolo, la cui dinamica è nettamente più attenuata, si rileva l’aumento della spesa per i cereali, pur diminuiti in quantità. La causa è da attribuire alla fiammata dei prezzi sui mercati internazionali.