Due precise scadenze attendono al varco l'agricoltura europea, e quindi italiana e quindi pugliese: il 2010, quando sarà consolidata l'area del “libero scambio”, che spalancherà le porte dei mercati europei ai prodotti dell'ortofrutticoltura e dell'olivicoltura dei paesi della sponda meridionale del mediterraneo; e il 2013, che segnerà la fine della nuova Ocm e porterà a forti tagli - se non all'eliminazione totale - dei sussidi finora elargiti da Bruxelles in favore dell'agricoltura e dell'olivicoltura dei paesi aderenti.
Dato questo scenario e fatta eccezione per l'elitaria quota di produzione di “nicchia” a prezzi remunerativi, si nutrono fondati timori che il grosso dell'olivicoltura tradizionale possa essere ristrutturato in tempi brevi ed in modo tale da essere portato a reggersi senza il sostegno delle “stampelle” di Bruxelles di fronte alla montante, libera concorrenza dei paesi in via di sviluppo, esportatori di olio d'oliva a basso prezzo, soprattutto per il bassissimo costo della manodopera.
Quasi presagendo il mutare di scena, nel 1999 si cominciò a pensare ad un innovativo modello di allevamento che, abbinato ad un altrettanto innovativo modello di raccolta, ci sembrò capace di rivoluzionare la filiera di processo della coltivazione dell'olivo, perché in grado di portare al drastico abbattimento dei costi di produzione in generale e, più in particolare, di quelli di raccolta.
All'insegna di detta innovazione in olivicoltura abbiamo organizzato tre giornate, in provincia di Foggia, Bari e Brindisi, nel corso delle quali saranno illustrati possibilità e limiti del nuovo modello di olivicoltura superintensiva che, messo a punto in Spagna nel 1993, nel volgere di poco meno di un quindicennio ha trovato diffusione nel mondo su circa 50.000 ettari.

La prima giornata si terrà a Cerignola, dove nel 2001 è stato realizzato il primo oliveto superintensivo sperimentale in Puglia, col contributo della Regione Puglia. La seconda giornata si terrà a Cassano delle Murge, dove nel 2002 è stato realizzato, con l'assistenza tecnica dell'Appo di Bari, il secondo oliveto superintensivo sperimentale, che tra il 2002 ed il 2005 è stato supportato dalla locale Bcc e che dal 2006 trova sostegno nell'aiuto finanziario della Provincia di Bari. La terza giornata, infine, si terrà nell'azienda agricola Maria Cenci, in località Pozzo Faceto (Brindisi), dove tra il 2004 ed il 2005, un oliveto plurisecolare di 30 ettari a sesto largo ed irregolare è stato rinfittito dal proprietario, Vito Cantore, con un oliveto superintensivo monovarietale (cv Arbequina): trattasi di originale e mirabile esempio di ottimizzazione dell'utilizzazione del suolo attraverso l'innovativa coesistenza di due modelli olivicoli agli antipodi.
Nell'occasione farà il suo esordio in pubblico la nuova “Gregoire G167” per raccolta olive, che Kverneland Group Italia di Castiglione delle Stiviere (Mantova), ha messo a disposizione per l'esecuzione della tre-giorni di prove dimostrative in Puglia.

Prima giornata - Giovedì 22 novembre
Cerignola (Foggia), Auditorium Itas “G. Pavoncelli”
Seconda giornata  - Venerdì 23 novembre

Cassano delle Murge (Bari), Oleificio Sociale di Cassano delle Murge in via Grumo 1
Terza giornata - Sabato 24 novembre
Pozzo Faceto (Brindisi), Sala convegni Cooperativa progresso agricolo, Contrada S. Angelo, Fasano