Lunedì era prevista l’inizio della raccolta dell’uva da destinare all’appassimento per la produzione di Amarone della Valpolicella e del Recioto. Le stime erano soddisfacenti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo tanto che si era deciso di abbassare la quantità di uve da destinare all’appassimento per l’ottenimento dell’Amarone e del Recioto dal 70 al 60% della produzione ammissibile ad ettaro. Le prime contrattazioni sui prezzi delle uve si dimostravano al di sopra dell’andamento degli scorsi anni (+30% rispetto al 2006). Invece, la grandine che si è abbattuta nelle ultime ore sulla zona ha devastato, in alcune aree, fino al  90% dei grappoli sulle viti. Una autentica iattura che costerà ai vitivinicoltori veneti decine e decine di milioni di euro. E’ quanto afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori dopo un primo monitoraggio delle campagne in seguito alle violenta ondata di mal tempo che ha interessato il nord-est del Paese. Le zone più nell’arco di territorio che va da Caprino Veronese sino a Montecchia di Crosara. Colpite riguardano i vigneti posti nella fascia alta collinare. Pesante anche il conto pagato in altri Comuni della zona del Valpolicella e della Val d’Alpone dove si stimano perdite sino al 55-60% delle uve destinate all’appassimento e una percentuale di danno attorno al 30-40% del prodotto ottenibile nella zona.Stesso destino del Valpolicella per quello della produzione di uve destinate al Soave e al Durello.