Come per la vendemmia anche la campagna olivicola-olearia si preannuncia in grande anticipo. In molte aree del Paese i frantoi potrebbero attivare le loro macine già nei primissimi giorni del mese di settembre. Una condizione che non si era mai verificata prima. E’ un altro segnale di un clima mutato che stravolge i cicli produttivi e, quindi, nel caso dell’olio d’oliva, i tempi di trasformazione. E’ quanto segnala la Cia-Confederazione italiana agricoltori che spiega come sia fondamentale per la qualità dell’olio d’oliva molire i frutti quando sono ad un giusto stato di maturazione. E le olive si presentano sulle piante, in questi giorni, molto avanti nel processo, come se mancassero sei-otto settimane alla raccolta.
"Se -continua la Cia- il mese d’agosto riproporrà temperature e perturbazioni analoghe a quelle di luglio, ci troveremo con le campagne italiane in grande fermento già nei primi giorni di settembre con vendemmie e moliture d’olive che in alcune zone rischiano la sovrapposizione. Volendo azzardare una prima stima produttiva -segnala la Cia- difficilmente si arriverà a realizzare più di 600 mila tonnellate complessive di olio extravergine d’oliva. Inciderà, comunque, in maniera decisiva il clima delle prossime settimane. Se piove “bene” (senza grandinate e violenti temporali) la stima potrebbe salire del 10-15 per cento. Ma se -puntualizza la Cia- con ogni probabilità, le rese potrebbero non essere eccezionali, la qualità sarà veramente di grande livello, forse la migliore degli ultimi 10 anni".