Una gestione innovativa, su scala di bacino idrografico e idrogeologico, con Autorità di distretto e un’Autorità unica nazionale delle acque, investimenti per moderne ed efficienti infrastrutture e per una adeguata manutenzione dell’attuale rete che è un vero “colabrodo”. Sono questi alcuni degli interventi che propone la Cia-Confederazione italiana agricoltori per fronteggiare il grave problema della carenza idrica che si riscontra, soprattutto, nel Po, dove la situazione si fa sempre più critica.
"A fronte della diminuzione dell'acqua per l’agricoltura, servono -sottolinea la Cia- scelte chiare di adattamento il più possibile anticipatorie e di difesa attiva: da un lato interventi per recuperare e aumentare le risorse disponibili, dall’altro interventi per la riduzione della domanda e dei consumi.
"Per questa ragione -continua la Cia- l’esigenza di far funzionare in ogni bacino “Cabine di regia”, con una speciale attenzione all’area della Pianura Padana, come punti di confronto e dialogo fra tutte le istituzioni e i portatori di interesse. Nello stesso tempo è essenziale accelerare le azioni del Piano irriguo, ma verificandone anche l’attualità e la rispondenza a nuove esigenze, e approvare una riforma complessiva del sistema di governo delle acque e del territorio, con interventi mirati a moderne ed efficienti infrastrutture". "Occorre -conclude la Cia- dare vita ad un’Autorità unica delle acque, superpartes con poteri decisionali e adottare un provvedimento di legge che regoli i servizi pubblici locali (acqua, energia e smaltimento rifiuti) superando gestioni localistiche".