Un atto responsabile e positivo che risponde alle sollecitazioni dei consumatori e del mondo agricolo. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta la notizia secondo la quale il governo ha deciso di ritirare gli articoli 7 e 9 del disegno di legge comunitaria 2007 concernenti l’etichettatura di origine e le bevande. Rimane quindi l’obbligo di dichiarare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti e di produrre le bevande di fantasia con almeno il 12 per cento di succo di frutta. "L’indicazione di origine dei prodotti agroalimentari -afferma la Cia- è fondamentale. Essa tutela sia i produttori che i consumatori. Un’etichetta chiara è una scelta irrinunciabile per contrastare ogni tipo di falsificazione, per favorire il successo del “made in Italy” sui mercati internazionali, per valorizzare la qualità e la tipicità. Questa decisione del governo -continua la Cia- è relativa ad una questione di interesse strategico per il nostro sistema agroalimentare, perché permette di riconoscere la provenienza dell’origine dei prodotti e tutela, di conseguenza, l’agricoltura di qualità. Cosa che, del resto, già avviene in Europa per alcuni importanti prodotti, quali la carne bovina, le uova, gli ortofrutticoli freschi, il miele. La decisione del governo -conclude la Cia- consente di aprire un serio confronto con Bruxelles affinché venga riconosciuta anche a livello Ue la legittimità e l’importanza di un’informazione trasparente".