E’ emergenza per l’agricoltura. L’ondata di maltempo che sta colpendo in questi giorni il Paese non allontana il rischio siccità, ma provoca danni (ammontano a decine di milioni di euro) alle campagne, che si riscontrano soprattutto nei frutteti e negli orti a campo aperto dove sono andate distrutte molte coltivazioni a causa di grandinate e di trombe d’aria. Lo sottolinea la Cia - Confederazione italiana agricoltori che segnala conseguenze soprattutto nelle regioni del Nord-Est (Friuli Venezia Giulia in testa) e del versante Adriatico. A subire i danni maggiori è stato il settore della frutta. In diversi frutteti (susini, ciliegi, peschi, albicocchi) il raccolto è andato distrutto per la grandine. Pesanti conseguenze anche per le coltivazioni di meloni e di angurie. Sta di fatto che molta frutta è stata colpita poco prima della raccolta. Non è andata meglio per gli ortaggi. Danni si registrano per le colture di melanzane, pomodori, zucchine, cavolfiori, spinaci, insalate. La pioggia, che si è abbattuta per ore e con grande intensità, ha provocato allagamenti nei terreni agricoli. Tuttavia, il problema della carenza idrica resta. Le precipitazioni non hanno modificato di molto la situazione, anche se i livelli dei fiumi, in particolare il Po, sono tornati a crescere. I terreni, arsi, appunto, per un autunno ed un inverno privi di neve e pioggia, non sono riusciti ad assorbire l’acqua necessaria.