Le campagne d’informazione sono utili quando sono chiare e aiutano a sviluppare modelli di consumo equilibrati, senza provocare allarmismi ingiustificati. Se il messaggio è, invece, mal posto si rischia di portare avanti una comunicazione distorta e, quindi, sbagliata. Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori replica alle dichiarazioni del ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero che, tra le misure previste dal ddl sugli alcolici, vuole inserire sulle etichette delle bottiglie di vino “Se si beve non si può guidare”. Questo non significa che non siamo d’accordo sull’utilizzo di messaggi con i quali si segnalano, soprattutto i giovani, i pericoli dall’abuso di alcol per la salute e per la guida. Nel caso specifico, il vino non può essere etichettato come “elemento dannoso” alla stessa stregua delle sigarette. Per questo motivo - dice la Cia - siamo contrari ad etichette come quelle proposte dal ministro. Pensiamo, al contrario, che deve essere fatta una netta distinzione tra vino e superalcolici. Il vino bevuto in quantità moderata, come del resto dimostrato dallo stesso mondo della medicina, fa bene alla salute.