Un provvedimento che va nella direzione giusta. Tuttavia, è indispensabile che alcune correzioni vengano apportate durante l’iter parlamentare in modo da rispondere con efficacia alle esigenze dei produttori. Questo è il giudizio espresso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito all’approvazione, da parte del consiglio dei ministri, del disegno di legge sull’agricoltura biologica. La Cia ricorda che il provvedimento, già nel passaggio alla Conferenza Stato-Regioni, ha subito delle modifiche, soprattutto nella parte che riguarda il sistema di controllo e certificazione, utili a rendere più trasparente tutto il sistema biologico. Miglioramenti sono stati introdotti nell’articolo relativo all’istituzione del logo nazionale e in quello riguardante il programma nazionale per l’informazione e la promozione del biologico. Per quanto concerne la ristorazione collettiva, le modifiche apportate hanno teso a limitare l’intervento della legge ad una semplice raccomandazione ai gestori di enti pubblici e privati circa l’utilizzo di alimenti biologici, Doc e tradizionali, invece di prevederli, come era in origine. "Tale situazione - ha puntualizzato la Cia e la sua Associazione per l’agricoltura biologica (Anabio) - appare un po’ anacronistico rispetto alle tendenze odierne che vanno sempre più in direzione di un’alimentazione di qualità".