Allevare insetti per l'alimentazione animale e umana può contribuire a una serie di vantaggi ambientali, soprattutto se messi in contrapposizione agli allevamenti di animali tradizionali: hanno un'efficienza di conversione più elevata (capacità di trasformare l'alimento ingerito in aumento di peso), possono essere allevati su scarti e sottoprodotti organici che vengono riciclati e convertiti, richiedono pochissima acqua e piccoli spazi ed emettono molti meno gas serra.

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L'Unione Europea questo lo sa bene, perciò dal 2017 la Commissione sta lavorando per assicurare la loro introduzione nel sistema agro alimentare comunitario in linea con gli standard di sicurezza alimentari.

 

Su AgroNotizie® abbiamo ampiamente parlato di 3 dei 4 insetti ad oggi autorizzati per il consumo umano: il grillo Acheta domesticus, il verme giallo della farina Tenebrio molitor e la cavalletta Locusta migratoria.

 

Il quarto insetto è Alphitobius diaperinus o verme della farina minore, le cui larve sono state autorizzate ufficialmente il 26 gennaio 2023 e adesso possono essere vendute liberamente in Ue congelate, essiccate e in polvere integrate in pasta, prodotti da forno, cioccolato, prodotti sostitutivi della carne e in altri cibi pronti, unicamente dall'azienda francese Ynsect.

 

Si tratta di un piccolo scarafaggio che si nutre di cereali e farina estremamente comune e infestante in molte derrate alimentati soprattutto di cereali.

 

Il parere dell'Efsa e il sì della Commissione

Il 7 gennaio 2018 l'azienda Ynsect ha chiesto alla Commissione Europea l'immissione nell'Unione di prodotti a base di larve di Alphitobius diaperinus; a luglio la Commissione ha chiesto il parere scientifico sulla sicurezza di tali prodotti all'Efsa, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.

 

Ynsect è un'azienda fondata nel 2011 a Parigi che alleva insetti per il consumo umano e animale. Utilizza una tecnologia all'avanguardia brevettate per produrre larve di Tenebrio molitor e A. diaperinus in fattorie verticali completamente automatizzate. Hanno siti di produzione sia in Francia, che nei Paesi Bassi e negli Usa.

 

A gennaio 2023 l'Efsa ha dichiarato sicuro l'uso delle larve di Alphitobius diaperinus congelate o liofilizzate dopo aver analizzato la loro composizione, stabilità, digeribilità e tossicità. Dopo il parere dell'Efsa c'è stata l'autorizzazione da parte della Commizione che oltre ad autorizzato la società Ynsect a immettere sul mercato dell'Unione le larve di Alphitobius diaperinus le ha inserite nell'elenco dei nuovi alimenti (novel food) di cui al Regolamento di Esecuzione (Ue) 2017/2470.


Ciò che è stato segnalato dall'Efsa, come già per gli altri insetti autorizzati, è il fatto che il consumo di queste larve può causare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere. Inoltre, l'Autorità ha osservato che, se il substrato di allevamento degli insetti contiene ulteriori allergeni, questi ultimi possono risultare presenti anche nell'insetto trasformato.


Per questo, come previsto dalle normative europee, i prodotti a base di questo insetto saranno propriamente etichettati segnalando le avvertenze allergeniche.


Chi è Alphitobius diaperinus e come si alleva

Alphitobius diaperinus è un insetto appartenente alla famiglia dei tenebrionidi, ordine dei coleotteri. È originario dell'Africa subsahariana e delle regioni tropicali della Africa orientale, ma è attualmente presente in tutto il mondo. A. diaperinus è comunemente considerato un infestante, principalmente dei prodotti cerealicoli. Inoltre, sia le larve che gli adulti si trovano frequentemente negli allevamenti di pollame, poiché condizioni umide e calde ne favoriscono la crescita.

 

Gli adulti sono di colore marrone nero e sono lunghi 5-6 millimetri, mentre le larve sono di colore giallo marrone e misurano 10-15 millimetri. Le femmine depongono diverse centinaia di uova durante una stagione e queste schiudono dopo 4-7 giorni. Lo sviluppo larvale dura circa 2 mesi e prevede 8-16 mute. Dopo di che si impupano e l'adulto sfarfalla dopo circa 6 giorni. Un ciclo come questo può durare 40 giorni a 25 °C, i giorni aumentano al diminuire della temperatura e dell'umidità.


Il processo produttivo decritto dall'azienda Ynsect prevede la fase di allevamento, quella di raccolta e la lavorazione post-raccolta. Dopo l'accoppiamento degli adulti e la deposizione delle uova, queste vengono allontanate dagli insetti adulti e fatte sviluppare separatamente. Dopo la schiusa delle uova, le larve crescono in appositi contenitori in polipropilene realizzati con certificazione alimentare, utili a ridurre la probabilità di ingestione di plastica da parte delle larve. Il substrato di allevamento, quindi il cibo, è di origine vegetale.


A. diaperinus può essere infettato o essere un vettore di agenti zoonotici come parassiti, funghi entomopatogeni, batteri e virus. Tuttavia, questi parassiti sono specifici degli insetti e non sono patogeni per l'uomo o altri vertebrati.

 

Per avviare il processo di trasformazione viene implementata una fase di digiuno di 24 ore, per consentire alle larve di eliminare il contenuto intestinale. Dopo di che avviene la fase di setacciatura meccanica che separa le larve dal substrato di crescita, dalle esuvie (mute) e dal frass (feci). Le larve vengono sciacquate e uccise mediante bollitura dopo possono essere congelate intere o essiccate e sottoposte a una fase di macinazione per la conservazione in polvere.


Caratteristiche nutrizionali

Dal documento dell'Efsa risulta che le larve di A. diaperinus contengono diverse sostanze nutritive importanti: oltre a proteine, grassi e chitina, questo alimento è una fonte di vitamine B2, B3, B5, B9, B12, zinco e rame. Mentre non ci sono problemi di sicurezza alimentare per quanto riguarda la presenza di metalli pesanti, micotossine, pesticidi, prioni, composti della diossina e polifenoli.


Il novel food contiene in media 18,5 grammi di proteina grezza per 100 grammi di larve congelate e 61 grammi di proteina grezza per 100 grammi di larve essiccate in polvere, calcolati utilizzando un fattore di conversione azoto proteine di 6,25 perché è presente azoto non proteico nella chitina. Tra i principali acidi grassi presenti nell'insetto, invece, ci sono l'acido oleico, l'acido linoleico e l'acido palmitico.


Per maggiori informazioni scarica il documento dell'Efsa "Safety of frozen and freeze-dried formulations of the lesser mealworm (Alphitobius diaperinus larva) as a novel food pursuant to Regulation (Eu) 2015/2283".