Il ministero della Salute, dopo un confronto con le regioni e le province autonome, ha deciso di lanciare un piano di sorveglianza nazionale su tutto il territorio nazionale.

L'attività di sorveglianza è infatti lo strumento principale per avere un quadro attendibile sul rischio di diffusione del coleottero e per tenere aggiornata la Commissione europea che a sua volta adotta o revoca le misure per la commercializzazione di api vive da applicare all'Italia.

Il piano, messo a punto insieme al Centro di referenza nazionale per l'apicoltura dell'Izs delle Venezie, ha quattro zone su cui effettuare il monitoraggio: le regioni dove Aethina tumida non è mai arrivata, la Calabria dove il coleottero è presente dal 2014, la Sicilia dove il coleottero è stato reintrodotto nel 2019 e alcuni porti nazionali.
 

Regioni libere da Aethina tumida

Nelle regioni e nelle province autonome dove Aethina tumida non è mai arrivata, cioè tutte quelle italiane ad eccezione della Calabria e della Sicilia, la sorveglianza si baserà su due sistemi:
  • controllo clinico su apiari stanziali scelti in maniera random
  • controllo clinico su apiari scelti in base al livello di rischio

Per il controllo fatto sugli apiari scelti in modo random sarà effettuato un controllo annuale su un totale di 225 apiari.

Gli altri controlli saranno fatti su apiari che sono utilizzati per il nomadismo al di fuori della loro regione, o che ricevono regine o altro materiale vivo da altre regioni, o anche scelti su altri parametri considerati a rischio e su mielerie dove vengono smielati melari provenienti da altre regioni.

In questi apiari i controlli verranno fatti in autunno alla fine delle attività produttive o di nomadismo, mentre nelle mielerie i controlli saranno effettuati all'arrivo dei melari prevenienti da zone fuori regione.

In caso di sospetta presenza di Aethina tumida, cioè se venissero trovate uova, larve, adulti o segni di infestazione, l'apiario dovrà essere messo sotto sequestro e il controllo sarà esteso anche al magazzino dell'apicoltore e i campioni prelevati dovranno essere inviati al Centro di referenza nazionale per l'apicoltura e al Laboratorio di referenza comunitario per la diagnosi certa.
 

Calabria

In Calabria i controlli saranno divisi in base alle zone:
  • zona di protezione - la cosiddetta zona rossa - che comprende tutto il territorio delle provinci di Reggio Calabria e Vibo Valentia
  • zona di sorveglianza, che comprende una fascia di 5 chilometri intorno alla zona rossa
  • zona di osservazione, che comprende il resto del territorio regionale

Nella zona di protezione il controllo verrà fatto annualmente su 28 apiari, 19 in provincia di Reggio Calabria e 9 in provincia di Vibo Valentia. In più sono dislocati 42 nuclei sentinella lungo i confini con le altre province e sullo Stretto di Messina che vengono controllati ogni venti giorni.

Nella zona di sorveglianza sono messi a controllo 89 apiari e altri 164 nella zona di osservazione, che potranno anche essere integrati dall'uso di nuclei sentinella. Tutte le attività di monitoraggio infine saranno comunicate a cadenza bimestrale dalle autorità regionali calabresi al Centro di referenza nazionale per l'apicoltura.
 

Sicilia

In Sicilia il monitoraggio verrà fatto nello stesso modo su tutto il territorio regionale, pur essendoci una zona di protezione, tra Messina e Catania, dopo l'introduzione illecita di alveari infestati nel comune di Lentini.

In totale verranno controllati 328 apiari su tutta l'isola e verranno distribuiti nuclei sentinella nei comuni di Zafferana Etnea e nella zona di protezione nel comune di Lentini che verranno controllati ogni venti giorni e tutte le attività di monitoraggio, come in Calabria, verranno comunicate ogni due mesi al Centro di referenza nazionale per l'apicoltura.

In caso di ritrovamento di Aethina tumida in un nucleo sentinella, l'arnietta dovrà essere chiusa, le api soppresse e il tutto inviato all'Izs di competenza territoriale e poi al Centro di referenza nazionale. Inoltre il terreno circostante dovrà essere trattato con piretroidi e saranno intensificate le attività di controllo nei 5 chilometri attorno al nucleo infestato.
 

Porti

L'attività di sorveglianza sarà effettuata nei porti di Genova, Livorno, Napoli e Salerno, mediante l'uso di nuclei sentinella. La scelta di questi porti è stata fatta in quanto sono quelli dove abitualmente approdano navi provenienti dall'Africa da dove proveniva anche la popolazione di Aethina tumida arrivata nel 2014 in Calabria.

Resta poi, anche se non è scritto nel piano di sorveglianza, la responsabilità di ogni apicoltore, tecnico apistico e veterinario, di segnalare la presenza del coleottero nel caso sia ritrovato anche fuori dal programma di sorveglianza nazionale.

Una segnalazione tempestiva, come ha dimostrato il caso del Portogallo nel 2004 e della Sicilia nel 2014 può bloccare la diffusione del parassita e salvare interi territori.