I produttori di latte italiani ed europei operano in uno scenario in cui crisi economica, calo dei consumi interni, embargo russo stanno creando una situazione insostenibile, destinata a peggiorare se pensiamo all’imminente cessazione del regime delle quote latte e agli effetti sui prezzi dell’aumento della produzione Ue”.

Con queste parole Paolo De Castro, coordinatore della Commissione per il Gruppo dei Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, interviene al dibattito sulla crisi del settore lattiero.

De Castro comunica che l’Europarlamento è impegnato nell’individuazione di nuovi strumenti di contrasto all’estrema volatilità dei prezzi che contraddistinguerà sempre più un settore vitale per l’economia agroalimentare comunitaria come quello del latte.
"L’ottimismo dimostrato nei giorni scorsi dal commissario all’Agricoltura Phil Hogan, che non vede segnali di crisi, non trova purtroppo riscontro nella realtà dei fatti - commenta De Castro - L’attuale incremento della produzione di latte a livello europeo (+5%) è infatti destinata a crescere ancora dopo la cessazione del regime delle quote, e questo non potrà che avere gravi ripercussioni sui prezzi della materia prima già pesantemente bassi".

"Come Commissione Agricoltura del Parlamento Ue stiamo lavorando a un ‘pacchetto latte bis’, che preveda sistemi di gestione dell’offerta non assimilabili a quelli preesistenti con nuovi meccanismi flessibili di incentivazione per il raggiungimento di obiettivi produttivi - conclude De Castro - Il rapporto di iniziativa dedicato è in fase di ultimazione e sarà votato entro il mese di marzo".

Un ultimo accenno all’etichettatura di origine: "Confermiamo il nostro impegno per affinché venga estesa a un numero sempre maggiore di prodotti lattiero-caseari”, fa sapere De Castro.