Sul prezzo del latte bisogna concludere rapidamente la partita, sfruttando la scia di un mercato che sta vivendo una fase rialzista. La scadenza del contratto interprofessionale, fissata al 31 gennaio, si avvicina. Gli allevatori non possono permettersi di rimanere senza un prezzo per tre mesi come è capitato nel 2013”. È questa la posizione di Davide Lorenzi, allevatore di Marmirolo e opinion leader della sezione Latte di Apima Mantova. “Dobbiamo prendere atto – prosegue Lorenzi - che ad oggi le quotazioni di latte spot sulla piazza di Lodi sono superiori ai 47 centesimi al litro (+18% sull’anno precedente) e i listini di Grana Padano e Parmigiano-Reggiano sono rispettivamente sui 7,50 e 8 euro al chilogrammo. Questo significa che, se il Parmigiano-Reggiano presenta una certa stabilità, la corsa del Grana Padano prosegue”.

Dove si svolgeranno le trattative fra allevatori e industria di trasformazione, afferma Lorenzi, è ininfluente. Nella “calda” estate del 2013, osserva l’allevatore di Apima Mantova, “il ruolo della Regione fu determinante a sbloccare il difensivismo delle parti. Si raggiunga l’intesa in Lombardia, territorio ad alta vocazione lattiera, o si definisca un prezzo al ministero delle Politiche agricole. Due sono gli elementi chiave: l’urgenza di avere in fretta un prezzo e la compattezza del mondo agricolo in fase di firma”. Quanto agli accordi che stanno circolando fra singoli allevatori e alcuni trasformatori, alcune fonti riferiscono di 45-46 centesimi al litro, oltre al premio qualità.

In ogni caso – afferma Davide Lorenzi – il mercato in futuro si giocherà su alcune variabili: la qualità della materia prima, le produzioni dei formaggi Dop, la capacità di esportare. Per questo, anche l’ipotesi di un polverizzatore consortile in Lombardia, proposta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, è sicuramente condivisibile”.