L'allarme lanciato a fine estate per una eccessiva produzione di latte, che ci avrebbe portato a superare i vincoli delle quote per la campagna in corso, sembra superato. I dati resi noti in questi giorni da Agea sulle consegne di latte nel novembre dello scorso anno parlano di un vistoso calo, il 5,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. La produzione di latte si è così fermata a 791.461 tonnellate, con un calo di oltre 49mila tonnellate rispetto alle 840.556 tonnellate prodotte nel 2011. La minor produzione di novembre fa seguito ad una serie di flessioni registrate dal luglio scorso in avanti e puntualmente segnalate anche da Clal. I cali produttivi particolarmente sensibili in agosto (-2,68%) e fra settembre e ottobre (-0,34 e -1,80%), possono riconoscere alla loro origine sia le difficoltà di mercato, sia le conseguenze del clima torrido della scorsa estate, che ha ridotto le potenzialità produttive delle stalle. Per trovare un'analogia nella vistosa frenata di novembre occorre andare indietro di quasi dieci anni e le motivazioni che ne sono all'origine vanno presumibilmente cercate nella difficile situazione di mercato, quando il prezzo del latte non era ancora stato definito, mentre i costi di produzione continuavano (e continuano) a salire.

 

Niente multe

Da inizio anno ad oggi la produzione complessiva di latte si ferma così a 9,954 milioni di tonnellate, con un modesto +0,36% rispetto all'anno precedente. Se il confronto viene fatto sulla campagna produttiva (aprile 2012-marzo2013, quella sulla quale si conteggiano le quote), a novembre la situazione produttiva è di 5mila tonnellate inferiore a quella della campagna precedente (7.099.813 tonnellate nel 2011 contro 7.094.038 nel 2012). Ora bisognerà aspettare i dati sulla produzione da dicembre 2012 a marzo 2013 per avere la certezza che la quota produttiva (10,88 milioni di tonnellate) non sia superata. Ma è improbabile che in questi mesi possa esserci un recupero. L'accordo raggiunto fra allevatori e industrie in Lombardia, che ha fissato il prezzo del latte a soli 40 centesimi il litro, non è certo uno stimolo a spingere sull'acceleratore. Con questa cifra si coprono a malapena i costi di produzione.