In relazione all'intervento del ministro delle Politiche agricole, Francesco Saverio Romano, al Consiglio informale dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione europea, tenutosi a Debrecen, il vicepresidente di Assocarni, l'Associazione dell'industria italiana della carne, Luigi Scordamaglia esprime piena soddisfazione per l'attenzione manifestata dal ministro a favore del settore bovino. 

"Davvero ammirevole - sottolinea Scordamaglia - che, a pochi giorni dal suo insediamento, il ministro abbia pienamente compreso la valenza strategica e l'importanza sociale ed economica che questo settore riveste per il nostro Paese. Dopo anni di inaccettabile indifferenza la Commissione europea si accorge finalmente che la produzione bovina in Europa è in fortissima crisi e dopo averla svenduta in ogni negoziato bilaterale ne comprende l'importanza e prova a muoversi in suo soccorso".

"E' molto positivo - continua il vicepresidente - il fatto che il ministro Romano abbia sin da subito richiesto la creazione di un gruppo ad hoc di alto livello che consenta di individuare le opportune misure per affrontare le problematiche e ridare slancio e competitività al settore". 

"Fondamentali - osserva Scordamaglia - anche le rassicurazioni ottenute dal commissario Ciolos circa il criterio di distribuzione degli aiuti della Pac post 2013 che, come sin dall'inizio richiesto da Assocarni, non sarà solo basato sulla superficie agricola, ma terrà conto dell'alto valore della nostra produzione". 

"Il ministro Romano - prosegue il vicepresidente - annunciando di essere al lavoro, insieme ai colleghi di Belgio, Grecia, Olanda, Spagna, Austria, Francia, Polonia, Irlanda, Portogallo e Finlandia, su di un memorandum per far uscire dalla crisi il settore bovino europeo, ha dimostrato come sia possibile fare sistema durante le riunioni del Consiglio dei ministri agricolo senza per questo dover rinunciare a perseguire strategie di sviluppo che vanno nell'interesse di tutto il Paese". 

"Dopo anni di abbandono - afferma Scordamaglia - si comincia finalmente a capire che la chiusura di una stalla, sia essa da carne o da latte, è un evento irreversibile ed estremamente negativo da un punto di vista sociale, economico ed ambientale e che è necessario adottare tutte le forme di supporto possibili nei confronti degli allevatori italiani. Assocarni ha inoltrato nei giorni scorsi al ministro Romano una propria proposta di intervento finalizzata a sostenere e rilanciare l'allevamento bovino italiano".