Coldiretti Lombardia non ha dubbi: niente pagamento dei premi comunitari della Pac a chi non ha rispettato le regole sulle quote latte e non si è regolarizzato in base alla legge 33/2009. E' questo il messaggio che, con una specifica nota, il presidente della Coldiretti Lombardia Nino Andena, ha inviato al presidente della giunta lombarda Formigoni. 

Nella nota, Andena afferma: "Ho ritenuto opportuno, per coerenza con la linea sindacale da sempre seguita, tornare a rappresentare al presidente Formigoni la grande preoccupazione della stragrande maggioranza degli allevatori lombardi che, per rispettare la legge, hanno affrontato pesanti sacrifici e che ora non vogliono assolutamente vedere premiati quanti ancora non intendono regolarizzare la loro posizione ma vorrebbero che la regione versi loro i premi comunitari della Pac nonostante precise e giuste disposizioni lo vietino ed impongano all'ente pubblico di trattenere le somme dovute. Oggi più che mai - ha scritto Andena a Formigoni - è necessario che la regione Lombardia, di concerto con Agea, mantenga la linea virtuosa, ispirata ai principi di legalità e giustizia, seguita sino ad ora e che quindi continui ad assicurare il rispetto della legge". 

Cia Lombardia: 'Serve coerenza anche da parte delle istituzioni'

Anche la Cia-Confederazione italiana agricoltori della Lombardia si è rivolta al presidente della giunta lombarda Roberto Formigoni e all'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani, evidenziando come sia "più che opportuno che la regione Lombardia mantenga in materia di quote latte l'orientamento politico che ha caratterizzato la sua azione politica e amministrativa. Orientamento che va tradotto nel rispetto dell'intesa Stato-Regioni sul recupero dei debiti esigibili tramite la Pac e nell'erogazione dell'anticipo dei contributi comunitari alle imprese agricole", deliberato dalla giunta regionale che ha accolto le richieste delle organizzazioni sul sostegno alle aziende agricole.

Copagri: 'Intervenga il presidente Napolitano'

"A fronte della continua indifferenza da parte del ministro Giancarlo Galan, facciamo presente che la manifestazione tenutasi a Milano è da considerarsi come 'antipasto'. La protesta non si fermerà e continuerà a crescere, dai prossimi giorni i manifestanti delle regioni Piemonte, Veneto, Emilia e Lombardia non si limiteranno a sfilare a piedi per le strade nei pressi della stazione centrale di Milano ma bensì saliranno sui propri trattori e non daranno pace alla sede della regione Lombardia, in Piazza Duca d'Aosta e alla sede dell'assessorato all'Agricoltura in via Pola, fino a quando qualcuno, non si accorgerà che questa azione di protesta non è altro che un "caso di sopravvivenza". Questa la posizione della Copagri Lombardia. 

"Facciamo appello anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - continua l'organizzazione - che ascolti le voci dei produttori italiani a rischio di chiusura a fronte di assurde leggi inaccettabili e soprattutto da un disinteresse totale da parte del ministro Galan, oltre al fatto che senza agricoltori, l'agricoltura italiana muore con loro".