"In una situazione in cui 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 in vendita sugli scaffali sono “spacciati” come italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere, continueremo con decisione la battaglia per la trasparenza a difesa degli allevamenti italiani e dei consumatori". E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la decisione della Commissione europa sulla proposta di decreto ministeriale di Luca Zaia che disciplina l'etichettatura del latte
"La decisione dell’Unione europea non ci sorprende affatto. Infatti - prosegue Marini - la recente esperienza del via libera comunitario all’etichettatura di origine dell’olio di oliva ci insegna che le giuste battaglie per la trasparenza richiedono anni per essere vinte, ma alla fine anche in Europa dovrà prevalere l’interesse dei cittadini rispetto a quello di  quanti vogliono continuare a fare affari vendendo come italiano quello che non è".

Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa il 50% della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.