Secondo i dati Istat, la produzione suinicola italiana lo scorso anno è calata dello 0,8% per un numero di suini pari a 12.930 mila capi. Questo calo sembra sottostimato tant’è vero che, in base ad una proiezione dei dati forniti dagli Istituti di controllo Ipq ed Ineq, i suini destinati al circuito Dop dovrebbero essere calati del 5,7% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 8.600 mila capi.

Il numero dei suini macellati nel 2009 dovrebbe essere pari a circa 13.577 mila capi, in flessione dello 0,3% rispetto al 2008 e di questi, i capi macellati in Italia, ma provenienti dall’estero dovrebbero essere 647 mila, in aumento del 10,4% rispetto all’anno precedente.
Secondo i calcoli dell'Anas - Associazione nazionale allevatori suini, il 2009 dovrebbe chiudersi con un aumento delle importazioni dei capi suini pari al 14,9% corrispondente a circa 37.055 t di capi importati. Al contrario, le importazioni di carni suine dovrebbero essere calate dell’1,2% rispetto al 2008 per complessive 867.557 t, corrispondenti ad un valore di 1.641 milioni di euro (-6,1% rispetto all’anno precedente).
Per quanto riguarda le esportazioni, secondo le prime stime Anas il trend dovrebbe essere in calo: in tutto dovremmo aver esportato circa 258.379 t di carne suina (peso equivalente carne fresca), un dato in flessione del 9,9% rispetto al 2008. Si stima sia in diminuzione anche il valore delle nostre esportazioni: in base ad una proiezione dei dati Istat il volume delle vendite è stato di circa 960.497.000€, in flessione del 4,6% rispetto al 2008.
Secondo le stime Anas, nel 2009 si dovrebbe essere verificato un aumento dei consumi di carne suina: rispetto al 2008 il volume complessivo di acquisti di carne in Italia dovrebbe essere cresciuto dell’1,7%, per circa 2.234.000 t equivalenti carcassa, mentre il consumo pro-capite dovrebbe essere aumentato dell’1,6% (37,47 kg equivalente carcassa).
Per effetto dell’incremento dei consumi, dovrebbe essere leggermente diminuita la percentuale di auto-approvvigionamento del nostro Paese: la carne prodotta in Italia dovrebbe aver soddisfatto il 69,3% del nostro fabbisogno (-0,9% rispetto al 2008).
Sul fronte dei prezzi, nel 2009 le quotazioni dei suini sono state decisamente inferiori a quelle del 2008: sul mercato di Modena i suini leggeri da 90-115 kg p.v. hanno registrato una media di 1,344€/kg più bassa del 5,4% rispetto all’anno precedente e sui mercati di Modena, Mantova e Milano i suini pesanti da 156/176 kg hanno registrato un prezzo medio pari a 1,220 €/kg (-7,5% rispetto al 2008). Fanno eccezione le quotazioni dei suinetti che, sempre sulle piazze di Modena, Mantova e Milano, hanno fatto registrare una media di 2,903 €/kg, in aumento del 13,6% rispetto al 2008.   
Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime per mangimi, sul mercato di Milano, il prezzo medio del mais è calato del 31% rispetto al 2008, il prezzo medio dell’orzo del 33,8% e quello della crusca di frumento tenero del 33,4%. Sostanzialmente stabili i prezzi della farina di soia (+0,3% rispetto al 2008). Complessivamente, nel 2009 il costo di una razione standard per suini è calato del 24,3%. 
In conclusione, nell’anno appena trascorso i suinicoltori italiani sono riusciti a rimanere sul mercato solo perché l’andamento al ribasso dei prezzi dei capi suini è stato accompagnato da un calo dei costi delle materie prime per mangimi. La difficile situazione finanziaria in cui versano le aziende zootecniche già da alcuni anni non sembra dare segnali di miglioramento.