Dalla stalla alla tavola il prezzo della carne lievita di 5/6 volte, mentre i consumi crollano in maniera verticale, ma la spesa degli italiani continua a salire. Gli allevatori registrano un forte aumento dei costi di produzione (+8,5% nel 2007 rispetto al 2006) e i listini alla produzione segnano un deciso ribasso (in media 5,5%). Riduzioni che non influiscono sul dettaglio dove si hanno rincari sempre più consistenti e ingiustificati. E’ quanto sottolineato dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori nel corso dell’incontro convocato da “Mister prezzi” sugli aumenti che si sono verificati nel settore delle carni. Dal produttore ai mercati la carne bovina cresce del 450%, suina del 570%, il pollame del 415%, i conigli del 430%. Incrementi alimentati da speculazioni che hanno provocato nel 2007 una drastica diminuzione dei consumi: carne bovina a -4,5%, quella suina -4,6%, i conigli -3,8%, i salumi -1,5%. A crescere sono solo gli acquisti di pollame (+6,2%). Tali aumenti non appaiono in linea con il mercato, poiché alla produzione i prezzi, nello scorso anno, sono diminuiti: per la carne bovina -6,4%, per i suini -10,5%, per i conigli -10,2%, per l’agnello -3,6%. In crescita soltanto i prezzi dei polli (+4,3%). Gli acquisti di carne incidono per un quarto della spesa mensile alimentare (470 euro). La Cia ribadisce l’esigenza di intervenire al più presto per frenare una corsa al rincaro che sta provocando pesanti ripercussioni per i consumatori.