“Per il latte non è pensabile il mantenimento di elementi di rigidità che rischiano di vincolare troppo i mercati. Per la verifica della Pac occorre un’adeguata discussione e un serio approfondimento”. Così si è espresso il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi nel suo intervento alla “Conferenza aperta” promossa a Bruxelles dal commissario Ue all’Agricoltura Mariann Fischer Boel sull’”Health Check” della Pac. Politi ha sottolineato che per il settore lattiero-caseario, in vista della progressiva abolizione nel 2015 delle quote bisogna dare prospettive ai giovani che operano nel settore. Occorre creare pari opportunità soprattutto per le aree interne e svantaggiate. Nel ribadire l’esigenza di sviluppare la competitività delle aziende zootecniche, Politi ha evidenziato la necessità di prevedere aumenti di quota diversificati da Paese a Paese. Un fermo “no” a misure lineari uguali per tutti. “L’aumento della quota, come già avvenuto in passato, dovrebbe consentire al nostro Paese - ha sottolineato - di adottare una ripartizione fra le Regioni che preveda i criteri di massima e lasciando alle singole Regioni di adottare successivi criteri più aderenti alle realtà locali”. “Oggi - ha detto Politi - gli Ogm non rappresentano la risposta alla carenza di prodotti agroalimentari. L’Ue deve cominciare una attenta riflessione sulla Pac per quanto concerne gli approvvigionamenti. Non è possibile che un colosso mondiale come l’Europa non debba avere scorte alimentari. La questione degli approvvigionamenti diviene primaria, non solo per soddisfare le esigenze dei consumatori, ma anche per dare certezze ai produttori agricoli. Da qui l’opportunità di un adeguato Piano con una rinnovata disponibilità di proteine vegetali per l’alimentazione animale”.