Dopo una primavera temporalesca e a tratti pure fresca, l'estate entra nel vivo portando anche le classiche ondate di calore a cui eravamo tanto abituati. Anche quest'ultimo mese di giugno, che ha chiuso sulla falsariga di quanto avvenuto nelle ultime settimane, si è mostrato dinamico con prime brevi incursioni africane presto interrotte dalle fasi temporalesche innescate dagli spifferi più freschi nordatlantici.

 

Gli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo Ecmwf portano ora l'attenzione sull'andamento previsto per il nuovo mese, quello di luglio, con un Mediterraneo che nella prima decade soffrirà ancora delle incertezze meteorologiche portate dalla palude barica che ha interessato questo areale nei due mesi precedenti, nel quale avevamo ipotizzato una lenta guarigione. Nella pratica avremo quindi un periodo dominato da una serie di ondulazioni perturbate che attiveranno fenomeni spesso a carattere temporalesco: nel cuore dell'estate non dobbiamo naturalmente attendere intere giornate compromesse dalle precipitazioni, anzi, i temporali si svilupperanno e riassorbiranno nel corso di poche ore, indicativamente quelle più calde, per poi lasciare nuovamente spazio ai cieli sereni o poco nuvolosi.

 

Crescente stabilizzazione atmosferica

Con l'avvento della seconda decade il mese di luglio intravedrà un graduale cambiamento dello scenario con una maggiore invadenza dell'anticiclone subtropicale nel Mediterraneo. Dopo gli ultimi strascichi instabili che andranno gradualmente a riassorbirsi, aspettiamo quindi una fase più stabile con valori termici in forte ascesa, soprattutto sulle regioni del Mezzogiorno, le centrali e la Val Padana, grazie ai maggiori contributi nordafricani che giungeranno direttamente dal cuore del Sahara.

 

Le temperature guadagneranno qualche grado e si porteranno sopra le medie del periodo, anche se dalle ipotesi disegnate dal modello Ecmwf sembrano però scongiurate lunghissime fasi anticicloniche, con l'alta pressione che rimane comunque sbilanciata tra Nord Africa e Isole Maggiori.

La classica instabilità estiva pomeridiana continuerà comunque ad interessare i settori alpini per gli effetti marginali delle perturbazioni in evoluzione sull'Europa centrale.

 

Anticiclone più presente in terza decade

Questa ultima fase verrà ancora dominata in parte dall'anticiclone subtropicale sull'Europa meridionale, ma con meno enfasi specie sulle regioni settentrionali ove attendiamo un aumento dell'instabilità con una conseguente flessione delle temperature. Altrove farà ancora caldo, in particolare sulle regioni meridionali, in quanto la stasi dettata dalla marginale presenza dell'alta pressione garantirà un ampio soleggiamento. Il promontorio "africano" potrebbe successivamente perdere colpi favorendo un aumento della instabilità, più marcato sulle aree orientali con il ritorno di fenomeni più diffusi ed un addolcimento termico verso il basso.

 

Nel complesso, in base agli ultimi aggiornamenti, la prossima fase stagionale sarà caratterizzata dal ritorno di valori termici oltre le medie, con i termometri che registreranno un surplus tra +1°C e +2°C nel corso del mese di luglio su buona parte dell'Europa, Italia compresa. Le anomalie termiche positive più importanti si registreranno sull'areale tra la Penisola Iberica e le Isole Britanniche, fino a sfiorare la Scandinavia; il Mediterraneo si ritroverà dunque ai margini, ma soffrirà a più riprese dell'azione più stabile e calda dell'anticiclone africano.

 

Agosto senza eccessi?

Dalle più recenti proiezioni aumentano le probabilità per un mese di agosto "old style": questo significa che avremo precipitazioni nella norma o localmente oltre, difatti le ultime mappe iniziano ad intravedere un surplus positivo nelle piogge previste proprio sull'Italia. Se questo venisse confermato la Penisola italiana potrebbe essere esposta ad eventi meteo estremi come grandinate e nubifragi, una situazione spesso riscontrata al termine di lunghi periodi stabili e molto caldi.

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