Un consumo ancora prevalentemente al femminile. Con una forte concentrazione degli acquisti nella classe di età superiore ai 54 anni e con le percentuali minime di incidenza in quella dai 18 ai 24.
E’ quanto emerge da un’indagine Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare sugli acquisti di fiori e piante in Italia, che per quasi il 60% del totale riguardano la sfera femminile.
A livello geografico, oltre la metà degli acquirenti si concentra al Nord, in prevalenza nelle regioni occidentali, seguito dal Sud con un altro 26,5% di quota (percentuale che sale al 30% nel caso dei soli acquisti di fiori) e dal Centro Italia con il 22%.

Sono pensionati e casalinghe i principali frequentatori di chioschi, vivai e garden center, anche in relazione alla maggiore disponibilità di tempo per la cura della propria casa. Gli acquisti sembrano inoltre condizionati dalle diverse capacità di reddito, con le percentuali più elevate coincidenti con le categorie di medio e medio-alto livello socio-economico.
Ismea, nel 2006, stima il giro d’affari al consumo di fiori e piante in Italia sui 2.215 milioni di euro, in crescita del 7,3% su base annua. E’ di 1.254 milioni la spesa legata ai soli acquisti di fiori (+5,2%), mentre per le piante gli italiani hanno sostenuto nel 2006 un esborso complessivo di 962 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente.
L’acquisto medio pro capite è risultato di poco inferiore ai 47 euro, di cui 20 euro abbondanti per le piante in vaso e oltre 26 per i fiori.
Per quanto riguarda i fiori freschi recisi il primato, tra le diverse specie, spetta alle rose che staccano di netto i crisantemi (la seconda specie più venduta), i bouquet di fiori vari e i garofani. In coda alle preferenze figurano fresie, girasoli e iris.

Tra le piante verdi le più acquistate dagli italiani sono quelle grasse, le aromatiche, i ficus, gli agrumi ornamentali e la dieffenbachia. Il primato tra le fiorite va invece ai gerani, seguiti dalle stelle di natale, dai ciclamini e dalle primule.

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