L'importanza della salvaguardia dei suoli è riconosciuta a livello internazionale ed è accertato il suo ruolo fondamentale nell'ottica dello sviluppo sostenibile. Il suolo infatti è una delle più grandi riserve di carbonio organico: contiene circa il doppio del carbonio presente nell'atmosfera e tre volte quello trattenuto dalla vegetazione. Per questa ragione i suoli contribuiscono a regolare le emissioni di anidride carbonica e di altri gas ad effetto serra, ricoprendo un'importante funzione nella regolazione del clima.

 

L'agricoltura riveste un ruolo fondamentale nella gestione sostenibile della risorsa suolo: l'adozione di pratiche che consentano la conservazione del suolo e il miglioramento della sua fertilità sono sempre più incentivate dagli organismi internazionali.


La perdita di sostanza organica è uno dei fenomeni più gravi che possono interessare i suoli.  Questo si verifica da un lato per le trasformazioni d'uso del suolo operate dall'uomo, dall'altro per effetto di pratiche agricole intensive; in particolare la diminuzione della disponibilità di letame e l'aumento del ricorso alla concimazione minerale, per reintegrare le asportazioni colturali, hanno incrementato questa perdita. 
L'attuale situazione impone una particolare attenzione alla conservazione della sostanza organica al fine di evitare l'avvicinarsi a valori che potrebbero portare ad una perdita della fertilità difficilmente recuperabile, determinando fenomeni di desertificazione. La Uncc (United Nations Convention to Combat Desertification) definisce la desertificazione come il degrado delle terre nelle aree aride, semiaride e subumide secche, attribuibili a varie cause, tra le quali variazioni climatiche e attività umane.


La Fao, per cercare di arginare questa problematica a livello mondiale, ha istituito la Gsp (Global Soil Partnership), un partenariato volto a promuovere una gestione sostenibile del suolo a tutti i livelli, individuando una serie di obiettivi fondamentali che i governi devono impegnarsi a perseguire per garantire la conservazione del suolo, contrastando tutti i principali fattori di degrado al fine di migliorarne la produttività e la sicurezza alimentare.

 

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La concimazione organica ed organo-minerale, ben rappresentata dalla proposta Unimer (Linee Avantage, Siapor, Biounimer, Flexifert), svolge una funzione positiva su molte delle tematiche individuate dalla Fao, tra cui:

  • ripristinare il tenore di sostanza organica presente nei suoli e aumentare lo stock di carbonio organico;
  • favorire l'aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno riducendone l'erosione, il compattamento e migliorare la struttura con effetti positivi sulla disponibilità idrica per le colture;
  • migliorare la disponibilità degli elementi nutritivi, potenziare la fertilità del suolo e migliorare l'attività microbica;
  • ridurre il rischio di perdita dei nutrienti;
  • aumentare la biodiversità edafica che è coinvolta in numerosi processi che garantiscono la funzionalità del suolo, come il riciclo dei nutrienti e dei flussi energetici.


Inoltre, nel contesto storico attuale di una crisi alimentare senza precedenti e pesanti aumenti dei costi dei concimi, la fertilizzazione organo-minerale riveste un ruolo di fondamentale importanza: aumenta l'efficienza degli elementi nutritivi e consente una riduzione significativa dell'impiego di fertilizzanti, senza compromettere le rese per ettaro delle colture e la redditività dell'agricoltore, con ricadute positive sulla sostenibilità del sistema agroalimentare.


I concimi organo-minerali Unimer sono un complesso di matrici organiche umificate di elevatissima qualità (di origine vegetale e/o animale) fatte reagire con le componenti minerali; sono proprio le sostanze umiche presenti in questi complessi che formano legami chimico-fisici con gli elementi minerali e determinano una cessione differenziata e graduale degli elementi nutritivi, favorendo una riduzione delle perdite per lisciviazione, volatilizzazione e immobilizzazione. Questo si traduce in un miglioramento della disponibilità degli elementi nutritivi per l'assorbimento radicale con un aumento dell'efficienza della concimazione stessa.


In tabella è presente la quota di utilizzazione di azoto, fosforo e potassio da parte delle colture in funzione del tipo di fertilizzante distribuito. Dai dati si evidenzia che, utilizzando concimi organo-minerali con sostanza organica umificata, si ha un incremento dell'efficienza pari al 25-50% per l'azoto e più del doppio per fosforo e potassio.

 

Percentuali di utilizzo da parte delle colture dei principali macroelementi apportati con i concimi - valori orientativi.

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Fonte: A. Benedetti, S. Canali - Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante - Roma (Terra e Vita - 1996)


Infine, l'utilizzo di matrici organiche locali, che connota i fertilizzanti Unimer, consente lo sviluppo del modello produttivo basato sulla Circular Economy che si basa sul principio virtuoso e responsabile del riciclo di residui, sottoprodotti agricoli e di scarti alimentari che vengono trasformati e valorizzati per la produzione di fertilizzanti ad alto valore ambientale.