E’ dalle pelli che Ilsa da oltre 50 anni trae la materia prima che attraverso processi di idrolisi termica ed enzimatica diventa fertilizzante organico.

Una biotecnologia sperimentata e aggiornata costantemente fin dal 1956, quando nasce a Verona, anche se poi si trasferisce attorno agli anni ‘70 nell’importante distretto conciario di Arzignano in provincia di Vicenza. Ilsa è oggi a tutti gli effetti una di quelle eccellenze italiane che competono con successo in tutto il mondo. Molta sperimentazione e ricerca sia interna, in un centro ricerche di oltre 500 metri quadri, che attraverso accordi con i maggiori istituti di ricerca e università italiane e straniere. Molti i finanziamenti ottenuti da Regioni e ministeri per le attività di ricerca, visto anche l’importate ruolo dell’azienda vicentina nella realizzazione di prodotti per l’agricoltura biologica.
Pelli provenienti da concerie e calzaturifici, ma ora anche un nuovo filone che trasforma in concimi sottoprodotti dell’agroalimentare. Da qui a poco ci sarà infatti il lancio di un nuovo prodotto fertilizzante risultato da un progetto biennale sulle matrici vegetali, finanziato dalla Regione Veneto.

Nonostante la crisi che ha toccato fortemente il comparto agricolo, Ilsa ha saputo reagire prontamente, mantenendo l’occupazione ed evitando il ricorso alla cassa integrazione “Nel corso del 2009 abbiamo effettuato nuove assunzioni e anche per il 2010 sono previsti nuovi investimenti in risorse umane - dichiara Paolo Girelli, presidente di Ilsa –. Da alcuni anni l’azienda opera con obiettivi precisi: limitare il ricorso al credito bancario e mantenere basso il debito finanziario, sviluppare il mercato estero potenziando l’attività di ricerca; queste scelte ci hanno permesso di superare senza affanni un anno difficile come quello appena concluso e di presentarci altamente competitivi sul mercato all’inizio del nuovo anno.”

Un nuovo investimento in Brasile, nel distretto conciario e calzaturiero del Rio Grande do Sul, ha fatto nascere nel 2008 Ilsa Brasil, che si è vista di recente premiare dall’Instituto Latino-Americano de Proteção Ambiental 'Borboleta Azul' (Farfalla Azzurra) con il 'V Prêmio de Responsabilidade Ambiental 2009', come azienda che si è particolarmente distinta per la cura dell’ambiente.

Anche lì infatti Ilsa è andata a risolvere un problema ambientale, quello degli scarti della filiera della concia, che in Brasile rischiava di diventare una criticità vista l’altissimo numero di capi di bestiame.
“Essere insigniti di questo premio ci rende orgogliosi – dichiara Girellie contribuisce anche a far riflettere sulla sensibilità ambientale di un paese come il Brasile in forte espansione ma che ha sotto gli occhi i danni di una industrializzazione senza controllo come quella avvenuta in diversi paesi”.

L’azienda vicentina è certificata ISO 9001 e ISO 14000 da molti anni e della qualità dei prodotti e dei processi nel rispetto assoluto dell’ambiente ha fatto uno dei suoi punti di forza. Non a caso sarà tra le prime imprese europee ad ottenere dall’ente certificatore Certiquality, la certificazione per la gestione dell’energia. La sua esperienza in merito all’ottimizzazione e il controllo dei consumi energetici, che ha portato l’azienda a ridurre negli ultimi sei anni del 14% i propri consumi di energia primaria, farà scuola e contribuirà, attraverso un progetto finanziato dal Programma Europeo Iee (Intelligent energy-europe) a determinare le Best Practice in discussione in questo momento presso il Cefic, massimo ente Europeo che raccoglie tutte le principali industrie chimiche europee.