2018 - 2019 biennio da dimenticare a causa della maculatura bruna su pero. E il 2020 non sarà da meno: il principale motivo della previsione risiede nei sempre più evidenti esiti del cambiamento climatico. La maculatura bruna appartiene al novero delle malattie la cui prevenzione è tanto difficile da richiedere decine di interventi stagionali con scarsa sostenibilità economica ed ambientale e conseguente rischio di residui elevati dalla produzione alla raccolta.

Durante l'utimo World pear forum (Futurpera 2020) sono state prospettate alcune strategie per contrastare buna patologia che nelle ultime due stagioni ha provocato danni estesi, ingenti, e imprevisti. Dall'attenta potatura all'eliminazione dei frutti caduti sono stati evidenziate diverse metodologie del biocontrollo, ma per gli esperti la partita si gioca "a terra". Soprattutto in vista della primavera.
Tra le linee di indirizzo è fondamentale dunque l'abbassamento dell'inoculo a partire da interventi sul cotico erboso per inibire la popolazione dormiente del patogeno (Stemphylium vesicarium).

Un valido alleato in questa direzione può essere fornito dal fungo antagonista Trichoderma.

Isagro, che da anni studia il fungo su molte colture, si è impegnata a fondo attorno al pero e ha ottenuto la registrazione del prodotto Radix Soil, a base di due isolati di Trichoderma gamsii e asperellum, contro la maculatura bruna. Le ricerche in campo hanno dimostrato l'abbassamento dell'attacco sui frutti fino al 60%, con indubbi vantaggi per la sostenibilità economica e ambientale.

Le esperienze dei ricercatori di Isagro - supportati dai tecnici di diverse società ed enti operanti in Emilia Romagna, cuore della frutticoltura e pericoltura italiana - hanno permesso di evidenziare come 2-3 applicazioni in primavera alla dose di 2,5 kg/ha di Radix Soil a distanza di 15 giorni, non appena la temperatura dell'aria si stabilizza a 10°C, siano sufficienti per ottenere un abbassamento del potenziale di inoculo variante dal 10 al 40%.