A quasi sette mesi dalla pubblicazione dello studio che ha identificato inequivocabilmente il paese di origine del Cancro batterico del kiwi (la Cina), la Commissione europea reagisce pubblicando un provvedimento in cui inasprisce i requisiti per l'importazione di materiale di propagazione dai Paesi extraeuropei.

La restrizione si applicherà sino al 31 marzo 2016 ed il suo eventuale rinnovo sarà legato ai risultati delle indagini che gli stati membri dovranno presentare alla Commissione entro il 31 gennaio di ogni anno.

Nel periodo di “quarantena” ogni partita di materiale di propagazione dovrà riportare nel proprio certificato fitosanitario che proviene da paesi notoriamente esenti dalla patologia o in una zona indenne o che nella coltivazione siano state adottate tutte quelle misure preventive atte a prevenire l'infezione, fissate in dettaglio dalla Fao.

I vegetali importati potranno ovviamente essere sottoposti ad apposite analisi per verificare la veridicità di quanto affermato nel documento cartaceo.
E' noto infatti come quasi sempre le irregolarità non si annidino nella parte documentale della procedura, spesso impeccabile grazie all'adozione generalizzata di procedure informatiche, ma proprio nel materiale importato.


Per saperne di più


Mazzaglia, Angelo, David J. Studholme, Maria C. Taratufolo, Rongman Cai, Nalvo F. Almeida, Tokia Goodman, David S. Guttman, Boris A. Vinatzer, and Giorgio M. Balestra. “Pseudomonas Syringae Pv. Actinidiae (PSA) Isolates from Recent Bacterial Canker of Kiwifruit Outbreaks Belong to the Same Genetic Lineage.” PLoS ONE 7, no. 5 (May 9, 2012): e36518. doi:10.1371/journal.pone.0036518.

Decisione di esecuzione della Commissione, del 5 dicembre 2012, relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Unione di Pseudomonas syringae pv. actinidiae Takikawa, Serizawa, Ichikawa, Tsuyumu & Goto [notificata con il numero C(2012) 8816]

Portale della FAO degli Standard Internazionali per le Misure Fitosanitarie (ISPM).