Sarà una semina last minute, economica e sostenibile, impostata sull'andamento dei listini di mais e soia. E' questa la stima che Apima Mantova avanza sulla campagna di semina primaverile. L'effetto sorpresa è assicurato anche nell'area virgiliana, trainata dalle superfici a mais.

E' troppo presto prevedere se il segno sarà positivo o negativo rispetto a un anno fa, quando le dinamiche erano molto più chiare. "Alla vigilia delle semine primaverili del 2011 – dice Marco Speziali, presidente di Apima Mantova – i segnali delle imprese agricole erano ampiamente decifrabili. D'altronde il ciclo di cereali autunno-vernini aveva subito un forte contraccolpo, per l'eccessiva piovosità che aveva minato il felice esito delle semine. Si era seminato a più riprese per far attecchire il seme; il prezzo del mais a 235 euro la tonnellata esercitava tutto il proprio fascino sui conti correnti delle aziende, che da mesi non vedevano listini così alti". Nel 2012 la situazione è cambiata. Innanzitutto, frumento e orzo non hanno avuto alcun intoppo meteorologico. "Le semine sono state ottime e senza strascichi temporali – precisa Speziali -. Anzi, la coltre di neve che si è posata sui terreni e le nevicate previste nei prossimi giorni andranno a sistemare qualche inconveniente dovuto alla siccità. Sono 70 giorni che non piove e la neve svolgerà il proprio ruolo di ammortizzatore termico".

Resta da pianificare la campagna 2012. I terreni sono già tutti preparati, anche se, per effetto della neve, le semine slitteranno dai primi di marzo alla seconda metà del prossimo mese. Cosa finirà nei campi lo decideranno i prezzi. "Si stanno verificando forti tensioni sui listini, tanto che i contratti fino a giugno indicavano una quotazione del mais sui 190 euro la tonnellata – riassume Speziali – mentre oggi si parla già di cifre intorno ai 210 euro, franco partenza". Non si capisce il perché di questo trend, dal momento che "i magazzini sono pieni e non c'è una grande domanda, per il fatto che gli allevatori di suini e di bovini da carne hanno modificato la dieta alimentare degli animali per contenere i costi". Eppure, la freccia guarda in alto. Facile dunque intuire le intenzioni degli agricoltori. "Se il prezzo sale, sarà boom di mais e di soia, che pure dai 385 euro la tonnellata sta per mettere il turbo a oltre i 400 euro". Anche il fabbisogno idrico giocherà un ruolo determinante. "Irrigare comporta dispendio di gasolio, che non è certo economico – prosegue Speziali -. Il mais richiede molta acqua, la soia no. L'ago della bilancia potrebbe pendere verso la soia, anche perché colza e girasole sono colture residuali in provincia di Mantova". Potrebbe registrare un calo, seppure lieve, il riso, anche se, come per le altre colture, molto dipenderà dai listini.

Possibile, secondo Apima Mantova, un calo drastico nell'utilizzo dei concimi chimici in campagna: più che per una forte attenzione all'ambiente, decisivo sarà il prezzo dei mezzi tecnici. La parola d'ordine è: risparmiare.
"Con simili input – nota Speziali – il ruolo delle imprese agromeccaniche è cruciale. I contoterzisti professionali sono gli unici che hanno le attrezzature idonee per svolgere in una sola operazione la semina e la concimazione localizzata vicino alla pianta. Quest'anno c'è una richiesta sistematica di queste tecnologie. Con un taglio del 50 per cento delle unità fertilizzanti di fosforo e potassio, il risparmio si aggira intorno ai 150 euro per ettaro".