L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha tenuto a Bruxelles il 14 e 15 settembre 2009 una conferenza di due giorni sulla valutazione del rischio degli Ogm per la salute umana e animale e l’ambiente. L’evento ha riunito valutatori del rischio degli Stati membri dell’Unione europea (Ue), gestori del rischio e soggetti in rappresentanza di parti interessate, tra cui gruppi provenienti dal mondo dell’industria, dei consumatori e degli ambientalisti, a livello comunitario e oltre.
Il direttore esecutivo, Catherine Geslain-Lanéelle, ha ribadito che il ruolo dell’Efsa è quello di fornire consulenza scientifica indipendente sugli Ogm. “L’Efsa non è né a favore né contro gli Ogm”, ha dichiarato. l
 
l primo giorno esperti del gruppo scientifico Gmo ed esponenti dell’unità Gmo dell'Efsa hanno illustrato il quadro normativo comunitario e alcune linee guida dell’Efsa sulla valutazione del rischio delle piante geneticamente modificate, di recente aggiornamento. Due dei principali argomenti: la valutazione degli effetti su organismi non bersaglio e la valutazione degli impatti ambientali a lungo termine. Scopo delle nuove linee guida è quello di rafforzare e ottimizzare le procedure di valutazione del rischio, concorrendo ad aumentarne l'efficienza e la trasparenza.
 
Il secondo giorno ha avuto inizio con le presentazioni dell’Ocse e del Centro comune di ricerca della Commissione europea (Ccr). Emilio Rodriguez Cerezo del Ccr ha incentrato il suo intervento sull’impatto delle colture geneticamente modificate, presentando un’analisi delle esperienze nell’ambito della coltivazione del mais Bt durante gli ultimi 10 anni in Spagna, con cifre sulla riduzione dell’uso di insetticidi e aumento delle rese in varie regioni spagnole.
Presentando i pareri degli agricoltori dell’Ue, Arnaud Petit, direttore per le materie prime e il commercio della Copa-Cogeca, ha dichiarato che gli agricoltori vogliono conservare la facoltà di scegliere tra coltivazioni Ogm coltivazioni tradizionali e coltivazioni biologiche.