L'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa – European Food Safety Authority) ha aperto sul suo sito Internet (www.efsa.europa.eu->Public consultations & Calls for contribution->Open consultations) una pubblica consultazione su di una nuova linea guida per valutare il rischio che corrono gli operatori, i lavoratori, gli astanti e i residenti quando sono coinvolti a vario titolo in trattamenti effettuati con agrofarmaci. Il documento si prefigge di selezionare le metodiche di calcolo più adatte alle varie situazioni lavorative, delineando anche scenari di utilizzo sinora non affrontati a livello comunitario e gestiti singolarmente nei vari paesi membri, con soluzioni talvolta estemporanee.

 

Il rischio per gli operatori, lavoratori e astanti: si calcola anche quello acuto

Attualmente le linee guida comunitarie, integrate anche da versioni nazionali, si occupano abbastanza diffusamente della valutazione del rischio corso dall'operatore quando effettua le varie operazioni di cui è composto un trattamento con agrofarmaci: miscelazione del prodotto, carico nell'irroratrice e trattamento vero e proprio. La valutazione di questo rischio consiste infatti nell'applicare modelli di calcolo che, in base alla dose di impiego, alla coltura trattata, all'attrezzatura irroratrice e agli eventuali mezzi di protezione individuale utilizzati, oltre a informazioni come l'assorbimento dermale, permettono di determinare la quantità di principio attivo assunta giornalmente. Questa quantità, espressa in mg per kg di peso corporeo per giorno viene confrontata con il valore dell'AOEL (Acceptable Operator Exposure Level – livello di esposizione accettabile per gli operatori), calcolato sulla base di studi tossicologici effettuati con la sostanza attiva. Il prodotto può essere approvato se la quantità di principio attivo “assunta” con il trattamento rimane al di sotto della soglia dell'AOEL. Il calcolo viene dapprima effettuato ipotizzando di non utilizzare nessun mezzo di protezione individuale, aggiungendo in seguito le varie opzioni protettive previste dai vari modelli di calcolo. Molto spesso un prodotto risulta sicuro per l'operatore anche quando non si usano mezzi di protezione individuale, più frequentemente è necessario l'obbligo di indossare, ad esempio, guanti e/o maschera. Vi sono casi particolari in cui il prodotto non risulta sicuro nemmeno con l'uso di maschera, guanti e altre protezioni: si passa ad ulteriori raffinamenti, che possono comprendere anche la misurazione in campo delle effettive quantità assunte con il trattamento. I modelli, si sa, sono sempre molto cautelativi e la prova pratica spesso ne smentisce i risultati, dimostrando che il prodotto, nonostante i calcoli teorici dicano il contrario, è sicuro. Sin qui nulla di nuovo: la linea guida proposta non fa altro che armonizzare le metodiche di calcolo adottando via via i modelli più adatti ai vari scenari di utilizzo. Si va dal celebre modello tedesco, al sempre citato ma quasi mai visto Europoem, all'americano PHED usato dall'EPA e alle linee guida per i Biocidi nel caso di applicazioni particolari (aerosol, “trigger spray”) per l'hobbistica. Oltre alla semplice razionalizzazione di quanto già disponibile, la linea guida intende analizzare anche, come viene già attuato nel caso della valutazione del rischio alimentare, gli effetti di una esposizione a quantità di prodotto superiori al normale in periodi di tempo brevi, tipicamente una giornata. Gli attuali criteri stimano infatti solo gli effetti a medio-lungo termine dell'esposizione, trascurando quei casi, tutt'altro che infrequenti in un'attività stagionale e fortemente dipendente dalle condizioni meteorologiche, in cui il protrarsi dell'attività lavorativa, con la prevedibile manipolazione di quantità di prodotto superiori al normale, potrebbe diventare pericolosa, specialmente con prodotti tossici o molto tossici. Per valutare questo importante aspetto sinora trascurato, gli esperti nominati dall'EFSA hanno coniato un nuovo acronimo, l'AAOEL (Acute Acceptable Operator Exposure Level, livello di esposizione acuta accettabile per gli operatori), parametro tossicologico che, come l'ARfD (Acute Reference Dose – dose acuta di riferimento) nel caso del rischio alimentare, esprime la quantità massima di sostanza pericolosa che può essere assunta senza conseguenze in un periodo limitato di tempo (nel caso dell'alimentazione tipicamente un pasto o una giornata, nel caso dei trattamenti con agrofarmaci una giornata lavorativa). I valori di esposizione acuta vengono calcolati a partire dalle medesime serie di dati utilizzati nei modelli di esposizione cronica, dove al posto del 75° percentile normalmente utilizzato (a volte vengono utilizzate le medie geometriche) si usa un valore più alto, di solito il 95° percentile.

La valutazione del rischio per i lavoratori che accedono ai campi trattati per le operazioni colturali quali la raccolta o la potatura verde e per gli astanti, che si trovano nei pressi di un campo durante il trattamento, segue lo stesso principio: mediante modelli di calcolo si desume la quantità giornaliera assunta che non deve superare l'AOEL per il rischio cronico e l'AAOEL per quello acuto. Anche in questo caso la nuova linea guida si prefigge di armonizzare le numerose casistiche adottate nei vari paesi europei, rimuovendo uno dei principali ostacoli al mutuo riconoscimento delle autorizzazioni che specialmente nel nostro paese potrebbe accelerare ulteriormente il processo registrativo degli agrofarmaci.

Esposizione residenziale: fine dei contenziosi o contenzioso infinito?

La nuova linea guida proposta dall'EFSA si propone anche di valutare gli effetti dei trattamenti con agrofarmaci sulla popolazione residenziale, con particolare riferimento ai bambini, che spesso durante il gioco possono venire in contatto con erba o suolo eventualmente contaminati dal prodotto. Questo aspetto in Italia non era mai stato affrontato in fase di autorizzazione, in quanto la materia è regolamentata a livello locale, con misure che vanno dalla necessità di avvertire le autorità prima di ogni intervento al rispetto di una distanza minima dalle abitazioni. L'approccio scientifico preventivo potrà sicuramente agevolare il compito delle autorità locali, anche se l'elevato numero di contenziosi è difficilmente destinato a diminuire, vista la capillare diffusione della sindrome NIMBY (non nel mio giardino) in Italia.

Quando entrerà in vigore?

La nuova linea guida è in fase di consultazione pubblica sino al 15 settembre, poi le osservazioni dovranno essere eventualmente recepite e probabilmente il documento dovrà essere votato in una delle sessioni dello Standing Committee on the Food Chain and Animal Health (Pesticides – Legislation). Le prime valutazioni ufficiali con questa linea guida non saranno quindi previste a brevissimo (dopo il 2011?), tuttavia possiamo scommettere che tutte le imprese stanno verificando la sicurezza dei loro principi attivi più importanti per non ritrovarsi amare sorprese quando sarà troppo tardi.

Per esprimere la propria opinione sulla linea guida

Rilasciare commenti sulle pubbliche consultazioni dell'EFSA è abbastanza semplice. Occorre innanzitutto visitare l'Home page dell'EFSA (www.efsa.europa.eu), selezionare eventualmente la lingua in alto a destra (it, ad esempio) e andare nella sezione “Consultazioni pubbliche e contributi” che potrete trovare nel menu a sinistra nella pagina (se come molti preferite la versione non tradotta e avete selezionato la lingua inglese, la sezione da visitare è “Public Consultations & Calls for Contribution). Selezionate poi “Consultazioni aperte” (Open Consultations per gli anglofili) e poi selezionate quella che più vi interessa: nel nostro caso è Public consultation of the Scientific Panel on Plant Protection Products and their Residues (PPR) on the Draft Scientific Opinion on Preparation of a Guidance Document on Pesticide Exposure Assessment for Workers, Operators, Bystanders and Residents. (Non è tradotta)

Accederete a una pagina descrittiva solo in inglese, da cui potrete scaricare il documento in formato PDF. Sempre da quella pagina potrete accedere alla sezione per rilasciare commenti: “Submit Comments”. Qui attraverso una semplice scheda vi dovrete identificare e, sottosezione per sottosezione, potrete scrivere sino a 4000 caratteri per singolo commento.

 

Per saperne di più

Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare: www.efsa.europa.eu

Environmental Protection Agency: www.epa.gov

Sito del modello “Europoem”: http://www.enduser.co.uk/europoem/

EUROPOEM, A Predictive Occupational Exposure Database for Registration Purposes of Pesticides