Centotrent'anni: tanto ne è passato di tempo da quando le poltiglie a base di rame venivano utilizzate come “antifurto” dell’uva. Da molti anni ormai non serve più imbrattare l’uva per proteggerla: né dai furti, né dalle crittogame parassite. Da oggi in poi la fitoiatria può anche innestare la sesta: è arrivato mandipropamid, della nuova famiglia delle mandelammidi. E Syngenta Crop Protection ci mette del suo, trasformando un lancio di prodotto in un vero spettacolo: filmati, animazioni, maxischermo e interventi concatenati con ritmi precisi e con i giri del motore sempre alti.

Spetta a Luigi Radaelli (Amministratore Delegato Syngenta Crop Protection) di aprire i giochi al Foro Boario di Nizza Monferrato, uno dei cuori pulsanti piemontesi della viticoltura di qualità. Lo fa tirando le fila delle macrodinamiche globali: demografiche, alimentari, energetiche, ambientali. L’approccio responsabile – secondo Radaelli – sta alla base dello sviluppo sostenibile. I frutti della ricerca sono gli strumenti applicativi di questa filosofia aziendale. Una filosofia aziendale madre anche di mandipropamid.

Andrea Zanaboni (Crop Manager Vite Syngenta) e Vanes Bubboli (Resp Tech. Vite Syngenta, guidano quindi la platea nel viaggio illustrativo di Pergado. Come in ogni partita che si rispetti, si parte dal campo da gioco: l’annata 2008 è stata climaticamente eccezionale, specialmente nel periodo che va da metà maggio a metà giugno, con una frequenza e un’abbondanza delle piogge che hanno di fatto schiavardato una gran parte dei programmi di difesa. Danni superiori al 30-40% non sono stati una rarità alla fine della stagione. Il rischio è che il 2008 non sia una perla nera negli annali della climatologia: le previsioni per il futuro indicano una tendenza alla tropicalizzazione dei nostri territori, con lunghi periodi di piogge sempre più intense e frequenti. Necessario sempre più appare l’approccio integrato delle conoscenze in materia: conoscenza dei fattori, assistenza, analisi rischi/benefici, integrazione fra le differenti conoscenze, flessibilità operativa, prodotti affidabili.

A Luca Fusarini (Resp. Servizio Tecnico. Syngenta spetta narrare il percorso dello sviluppo di una nuova molecola innovativa. Una gestazione che dura mediamente 10 anni. Visti gli investimenti necessari, la chiarezza degli obiettivi è sempre più alla base della ricerca: efficacia, ma anche flessibilità d’impiego sono i primi punti fermi per fare avanzare un nuovo candidato.
Record: in soli 8 anni mandipropamid è riuscito a giungere al mercato, grazie all’ottima integrazione tra chimica, biologia e sicurezza. Da oltre 7.000 molecole iniziali solo 70 sono state avviate alle prime fasi di sviluppo. Ad esse sono sopravvissute solo 3 di queste molecole. Alla valutazione fine conclusiva, solo mandipropamid è stata eletta a candidato vincente, grazie alle proprie caratteristiche superiori. Una su 7.000 ce la fa, quindi. E su questa unica molecola eletta, tra il 2001 e il 2008, sono state effettuate in Italia oltre 320 prove di campo, di cui circa 200 solo su vite.
Luca Serrati (Resp. Sviluppo Fungicidi Vite e Frutta Syngenta) raccoglie il testimone e prosegue nella staffetta Syngenta, descrivendo le peculiarità di mandipropamid. Il prodotto è efficace sulle peronospore della vite, delle orticole e delle insalate. Il meglio di sé il prodotto lo dà in via preventiva, quando si tratta di inibire la germinazione delle zoospore, anche se l’azione inibente risulta molto buona anche in fase curativa e antisporulante. Fino a 2 giorni dall’inoculo si ha un buon effetto curativo, superiore a quello degli standard di riferimento. Dal terzo giorno, ovviamente, nulla riesce più a tenere in modo soddisfacente, ma nonostante ciò, anche dopo 4 giorni dall’infezione, si riesce ad apprezzare comunque  un certo effetto antisporulante.
Mandipropamid permea attraverso le foglie, essendo dotato di ottima attività traslaminare. Su grappolo invece si lega tenacemente alle cere epicuticolari. La resistenza al dilavamento è quindi molto elevata. Le cere costituiscono una vera e propria riserva di prodotto: da essa mandipropamid diffonde progressivamente negli altri tessuti, rimpiazzando la quota di prodotto che si è nel frattempo degradata/dilavata. In prove di laboratorio con pioggia simulata, anche solo dopo 6’ ben l’80% del prodotto resta sulle foglie. Dopo 1h oltre il 95% del prodotto è indilavabile. Ma la resistenza al dilavamento non è la sola peculiarità di mandipropamid: la crescita della pianta e dei suoi tessuti, si sa, portano a cali di efficacia. Mandipropamidriesce più di altri standard di riferimento a seguire questo accrescimento, ridistribuendosi progressivamente nei tessuti neoformati. Entrambe queste caratteristiche concorrono alla persistenza d’efficacia di un trattamento: tra i 10 e i 12 giorni.

La kermesse Syngenta prosegue quindi con un approfondimento di tipo normativo: Maria Grazia Camisa (Regulatory Syngenta spiega la mole di lavoro alla base di una registrazione come quella di mandipropamid: ci sono ben 100.000 pagine nei dossier per la registrazione europea. E se si crede che siano tante, è bene prepararsi: le nuove normative in materia di agrofarmaci saranno ancor più restrittive. Tanto vale adeguarsi già da ora, come Syngenta in effetti fa. Su mandipropamid, alla fine di tutto questo lavoro, non c’è mulla da dire: né sulla tox di breve e lungo periodo, né su cancerogenesi, mutagenesi, teratogenesi. Anche a livello di ecotox il profilo è molto positivo su moltissimi organismi non bersaglio (uccelli, lombrichi, api, fitoseidi). Nessuna barriera neppure per l’esportazione: mandipropamid ora è registrato in tutti e 5 i continenti. Gli LMR sono di 2 ppm per la vite e 1 su pomodoro, ben 10 ppm sulle lattughe. Nessuna interferenza, manco a dirlo, sulle fermentazioni.

 

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Le registrazioni di Pergado:

.: Pergado Mz (5% mandipropamid + mancozeb 60%, WG) per vite, pomodoro e patata. La dose d’impiego è di 250 g/hl (2,5 kg/ha). Intervallo di sicurezza: 3gg (pomodoro), 7gg (patata), 28gg vite.
.: Pergado R Pack (mandipropamid 250 g/L SC + Coprantol WG 32%), per vite, pomodoro e patata. Dose d’impiego: su vite, Pergado Sc 0,5-0,6 L/ha + 2,5-3,5 kg/ha di Coprantol; su pomodoro, Pergado SC 0,4-0,6 L7ha + 3-4 kg/ha di Coprantol; su patata, Pergado SC 0,4-0,6 L7ha + 3-3,5 kg/ha di Coprantol. IS: vite, 21gg Pergado, 20gg Coprantol; pomodoro/patata, 3gg.
.: Pergado F (mandipropamid 5% + folpet 40% WG), solo per la vite. Dose: 2-2,5 kg/ha. IS: 40gg.

Sia folpet che mancozeb hanno finito l’iter riregistrativo europeo. Anche su ufficiosa, la notizia è la stessa per il rame. La formulazione in Pack con il rame è solo temporanea, in attesa che arrivi la registrazione della formulazione finita, attesa per il 2010-11.

Prima di approfondire i temi tecnici della vite, Paolo Cestari (Resp. Tecnico Orticole Syngenta) fornisce una panoramica degli usi di Pergado sulle colture orticole. Sono colture ad altissimo valore: anche danni limitati portano a gravi perdite economiche. La difesa non può che essere attenta. Mediamente, nel 2008 la peronospora ha portato danni intorno al 20% delle produzioni. Pergado R Pack è registrato su pomodoro, patata, melone, zucchino, lattuga, scarola, basilico, rucola ed erbe fresche. I residui di Pergado dopo la raccolta sono peraltro ampiamente al di sotto degli LMR. Messo alla prova di campo, Pergado ha retto test in cui il non trattato è andato distrutto, ed è stato sempre superiore agli standard di riferimento utilizzati.

 

.: Pergado sulla vite: il prodotto a nudo.

I vantaggi distintivi su vite sono la superiore resistenza al dilavamento, la buona persistenza d’azione (tempi di 10-12 gg di intervallo: ottimale per le aziende molto grosse che devono gestirsi anche logisticamente). La protezione su grappolo è decisamente superiore alla media degli standard di riferimento. Massimo 4 sono i trattamenti permessi nell’arco della stagione: ottimale l’utilizzo in programmi di difesa con Ridomil, al quale viene lasciato il compito di proteggere la vite durante l’epoca di massima espansione della massa vegetale. Pergado trova il miglior posizionamento dalla post-fioritura in poi. Però, in qualche caso, lo si può utilizzare anche in apertura del programma, per essere seguito da Ridomil.

Al termine dello show tecnico-agronomico, chiudono la serata Albino Morando, con un excursus sull’andamento dell’annata 2008 in Piemonte, particolarmente severa, e Maurizio Rocchelli – dell’Agenzia per lo sviluppo dell’Agroalimentare. Rocchelli ha fornito una disamina sul mercato e sui trend di consumo del vino. Il consumo appare in calo per il 77% dei ristoratori e il 68% delle enoteche di Roma (68% - 71% a Milano). Sta venendo meno l’effetto moda, mentre sempre più alto è l’interesse verso la conoscenza delle caratteristiche del vino e dei produttore (85% Roma – 70% Milano). Il 65% del vino – ricorda Rocchelli – è commercializzato dalla GDO, come pure il 65% viene venduto al di sotto dei 3 €. I vini sopra gli 8 € hanno però aumentato il volume del 2,5%, dimostrando che la qualità è sempre più valorizzata.

Ora non resta che aspettare la primavera, con un occhio al cielo e l'altro a Pergado.

 

Nel video, alcune 'istantanee' dell'evento